Lunedì 8 Luglio 2024

“Don Patriciello il Pippo Baudo di Napoli nord”. De Luca ironizza sul prete di Caivano, l’ira di Meloni.

Il governatore della Campania commenta gli ospiti del convegno sul premierato: “C’erano grandi costituzionalisti”. E tira in ballo il sacerdote. La premier: “Deride un prete anti-camorra, segnale spaventoso”. La replica: “Fanfaluche”

Napoli, 11 maggio 2024 – L’ha chiamato “il Pippo Baudo dell’area Nord di Napoli”. L’appellativo con il quale Vincenzo De Luca ha ribattezzato il prete anti camorra Don Patriciello non è passato sottotraccia: indigesto al prelato, ha innervosito non poco Giorgia Meloni. “Lo deride, è un segnale spaventoso”, ha tuonato oggi la premier. Come sono andate le cose? 

Vincenzo De Luca in un video ironizza su Don Patriciello: "Il Pippo Baudo di Napoli Nord". Meloni s'indigna
Vincenzo De Luca in un video ironizza su Don Patriciello: "Il Pippo Baudo di Napoli Nord". Meloni s'indigna

Nella sua ormai consueta diretta Facebook ieri il presidente della Campania (Pd) ha commentato il convegno per promuovere il premierato, ospitato dalla Camera dei Deputati l’8 maggio, che Meloni ha concluso con un lungo intervento. Al dibattito erano state invitate personalità della società civile. C’erano attori, cantanti sportivi e anche, appunto, padre Maurizio Patriciello,  sacerdote sotto scorta della parrocchia di San Paolo Apostolo in Caivano, terra dove criminalità e malavita fanno il bello e il cattivo tempo. 

Cos’ha detto De Luca

"La Meloni ha presentato il suo progetto di riforma istituzionale del premierato e anche quello è stato un momento di grande commozione, almeno per me – commenta De Luca con la solita ironia –  È stato un momento di commozione vedere la Meloni che presenta il suo progetto a noti costituzionalisti, fra i quali ho notato in particolare Iva Zanicchi, Pupo”. Poi tira in ballo il sacerdote. “C'era anche un prete del nostro territorio, conosciuto come il Pippo Baudo dell'area nord di Napoli, con relativa frangetta. Sono momenti davvero imperdibili". 

Il video di De Luca è andato virale, anche fra i telefonini dei parlamentari. A sollevare il caso politico sono stati quelli di Fratelli d’Italia. “Farnetica, vaneggia – accusa il senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fratelli d'Italia in Campania –. Attaccare un uomo di fede, da sempre in prima linea nella lotta alla camorra, dimostra la debolezza politica, culturale ed etica del governatore”. Gli fa eco il collega Sergio Rastrelli, segretario della Commissione Giustizia: “Inaccettabile che un rappresentante delle Istituzioni si lanci in simili affermazioni”. Sempre ieri sera si è fatto sentire un altro senatore FdI, Domenico Matera. “Le dichiarazioni di De Luca  osserva ancora rischiano di rappresentare un favore alla camorra, che proprio grazie all'isolamento o alla delegittimazione ha potuto spadroneggiare. Chiedo che sia unanime e generale la riprovazione nei confronti delle parole di De Luca".

L’affondo di Meloni: “Segnale spaventoso”

Stamani si è mossa direttamente Giorgia Meloni, con un post sui suoi profili social: “Pippo Baudo dell'area nord di Napolì - scrive la premier, allegando una foto di lei con il sacerdote, mani nelle mani –. Così, deridendolo, il presidente della Regione Campania definisce Don Maurizio Patriciello, un prete, un uomo che cerca di combattere la camorra e dare risposte alle famiglie perbene dove quelli come De Luca non sono riusciti a farlo, o non hanno voluto farlo”.  Meloni ha ricordato che “padre Maurizio vive sotto scorta, perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell'allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità.  Invece di aiutare Padre Maurizio, fargli sentire il sostegno delle istituzioni, De Luca lo deride, e così facendo dà un segnale spaventoso”.

La replica del governatore: “Fanfaluche”

La replica di De Luca a Meloni non si è fatta attendere: “Apprendo con animo turbato e contrito che l'on. Meloni ha trovato 'spaventosa’ una mia battuta relativa alla sua performance sul premierato, e al carattere propagandistico che l'ha caratterizzata – dice il governatore -. Sono grato e commosso per l'attenzione. Ma sono spaventato del suo spavento. Mi aspetterei che il presidente del Consiglio, oltre che delle fanfaluche, si preoccupasse di sbloccare i nostri fondi di sviluppo e coesione bloccati da un anno, e consentisse così la realizzazione di opere e la creazione di lavoro. Consideriamo questa la risposta più efficace ai poteri criminali”. 

Don Patriciello “addolorato”

Nella serata di ieri Don Patriciello si era detto “addolorato” per l’ironia di De Luca. “Non mi permetto di risponderle per le rime, non ne sarei capace e non credo di averne il diritto – replica su Facebook  –.  A che servirebbe? Le ferite vanno lenite non procurate. Penso, però, in piena coscienza, di non meritare le offese del tutto gratuite del presidente della mia regione”.

“ Alle offese e alle minacce, larvate o meno, ci sono abituato da tempo – prosegue  –. Non a caso, da due anni vivo sotto scorta. Un conto, però, è quando arrivano dai camorristi, ben altra cosa, invece, quando a pugnalarti a tradimento è una persona come lei”.