
I parlamentari di Avs alzano cartelli contro il ddl spazio con su scritto "Giù la Musk" (Ansa)
Roma, 6 marzo 2025 – Via libera della Camera al ddl spazio. Il testo, che ora dovrà passare all'esame del Senato, è stato approvato con 133 sì, 89 no e 2 astenuti. A votare contro le opposizioni che parlano di "occasione persa" e "regalo" di Giorgia Meloni a Elon Musk, soprattutto per il capitolo 25 in cui si istituisce per l’Italia una "riserva di capacità trasmissiva nazionale", vale a dire un sistema di trasmissioni da utilizzare in caso di calamità naturali, conflitti o altre emergenze sfruttando satelliti o costellazione in orbita geostazionaria anche privati. Le opposizioni, che hanno esposto anche cartelli in Aula in segno di protesta, avevano presentato emendamenti (tutti bocciati dalla maggioranza) per evitare che questa riserva sia affidata a Starlink.

Cosa prevede il ddl spazio
Il provvedimento, proposto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, regola l'accesso allo spazio, promuove investimenti nella Space Economy per accrescere la competitività nazionale, incentiva la ricerca e lo sviluppo di competenze e per valorizzare le tecnologie per l'osservazione della Terra, utili nella prevenzione dei rischi naturali e antropici. Collegato alla legge di bilancio 2024, questo testo vuole “colmare il vuoto normativo dell'ordinamento nazionale”, “promuovendo la crescita dell'industria spaziale italiana e l'innovazione tecnologica, oltre a rafforzare la cooperazione internazionale”.
Per le attività spaziali svolte sul territorio italiano e per gli operatori nazionali attivi all'estero, con il provvedimento, è stato introdotto l'obbligo di ottenere un'autorizzazione, subordinata al rispetto di requisiti riguardanti la sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle attività. Per il lancio di satelliti appartenenti alla stessa costellazione, è prevista un'unica autorizzazione. L'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), inoltre, vigilerà sugli operatori e potrà revocare l'autorizzazione in caso di violazioni. Gestirà inoltre l'iscrizione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio per cui l'Italia è Stato di lancio.
Il provvedimento disciplina poi la responsabilità in caso di danni derivanti da attività spaziale, imponendo agli operatori un'assicurazione con massimale di 100 milioni di euro per episodio. Massimali gradatamente inferiori potranno essere stabiliti in base alla dimensione dell'attività spaziale, alle esperienze pregresse dell'operatore o con particolare attenzione nel caso di operatori qualificati come start up innovative o con finalità esclusiva di ricerca.
Inoltre il Comint elaborerà un Piano Nazionale per l'Economia dello Spazio di almeno cinque anni. Il Piano analizzerà i fabbisogni del settore, favorirà sinergie tra strumenti di finanziamento e definirà politiche per il supporto a pmi e startup, lo sviluppo delle competenze e la formazione Stem per avvicinare i giovani alle opportunità legate al settore.
Con il provvedimento viene istituito un Fondo pluriennale per la Space Economy, con 35 milioni di euro stanziati per il 2025 dal Mimit, per promuovere il settore e far crescere il mercato delle tecnologie spaziali e delle infrastrutture, incluse quelle realizzate nell'ambito del Pnrr e delle collaborazioni internazionali. Per facilitare l'accesso di Pmi e startup ai contratti pubblici nel settore spaziale e aerospaziale, in caso di appalti non suddivisi in lotti, il provvedimento prevede che venga riservata loro una quota di almeno il 10% del valore del contratto.
Nel già citato capitolo 25, inoltre, è previsto che il Mimit provveda alla costituzione di una riserva di capacità trasmissiva nazionale attraverso comunicazioni satellitari, utilizzando satelliti e costellazioni in orbita geostazionaria. Il Comint promuoverà la definizione di un livello di ambizione realistico, i costi e il percorso per la realizzazione di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa. Con Dpcm, d'intesa con Mit, Difesa, Mimit e Mef, inoltre, saranno definite le caratteristiche e i requisiti tecnici degli spazioporti, siti per il lancio, decollo o rientro di veicoli suborbitali o orbitali.