Martedì 24 Dicembre 2024
MARCO MADONIA
Politica

Ddl Pillon, cosa prevede e quali sono i punti contestati

La proposta del senatore leghista su diritto di famiglia, separazione e affido dei figli è stata criticata anche dall'Onu

L'avvocato e senatore Simone Pillon

Roma, 10 novembre 2018 - “In Italia è in atto il tentativo di ripristinare un ordine sociale basato su stereotipi di genere e relazioni di potere diseguali e contrarie agli obblighi internazionali in materia di diritti umani”, hanno scritto le relatrici speciali delle Nazioni Unite (Dubravka Šimonovi e Ivana Radacic) sulla violenza contro le donne nella lettera critica inviata al governo. Il direttore interessato, il senatore leghista Simone Pillon, invece tira dritto. Il disegno di legge 735 che porta il suo nome ha l'obiettivo di arrivare “alla bigenitorialità perfetta”, dice. La proposta introduce una serie di modifiche in materia di diritto di famiglia, separazione e affido condiviso dei e delle minori.

I TEMI - In estrema sintesi prevede che, in caso di separazione dei genitori, il figlio passi uguale tempo con la madre e col padre; che i costi per la sua educazione siano suddivisi proporzionalmente tra i genitori; che l’assegno di sostentamento non sia più una cifra automatica. Il vicepremier, Luigi Di Maio, ci ha tenuto a precisare che “la questa legge non è nei programmi di approvazione dei prossimi mesi”. Intanto oggi partendo da Milano, Bologna, Napoli e Roma si contano oltre 60 manifestazioni di protesta contro il disegno di legge. 

IL MEDIATORE - Pillon, avvocato, è tra gli organizzatori del Family day e promotore del gruppo parlamentare Vita, famiglia e libertà. La sua proposta prevede l'introduzione della mediazione civile obbligatoria per le questioni in cui siano coinvolti i figli minorenni “a pena di improcedibilità”. L'avvocato Pillon spiega che la professione del mediatore "può essere esercitata da avvocati iscritti all'albo da almeno  5 anni".

L'obiettivo del mediatore è “salvaguardare per quanto possibile l'unità della famiglia”. La mediazione può durare al massimo sei mesi e l'accordo raggiunto (“il piano genitoriale”) deve essere approvato dal tribunale entro 15 giorni. Per il largo fronte contrario il ddl Pillon vuole rendere più complicati e onerosi separazione e divorzio. Sotto accusa il piano genitoriale che dovrebbe essere cambiato (a pagamento) tutte le volte che il minore cambia abitudini: sport, amicizie etc.

LA DIVISIONE - Altro punto contestato riguarda l'obbligo della perfetta divisione di tempo e mantenimento per entrambi i genitori. Il piano genitoriale dovrà elencare tutti i capitoli di spesa e le relative ripartizioni. Sul versante dell'abitazione il ddl prevede che “non può continuare a risiedere nella casa familiare il genitore che non ne sia proprietario”. I contrari sostengono che il principio della bi-genitorialità sia in realtà un principio che tutela solo il genitore economicamente più forte. Un sistema che per altro mette al centro del procedimento gli adulti invece che il minore da tutelare.

I 12 GIORNI - Secondo il ddl i figli dovranno passare almeno 12 giorni al mese, compresi i pernottamenti, con entrambi i genitori a meno che non ci sia "un motivato pericolo di pregiudizio per la salute psico-fisica dei figli stessi". L'Unione Camere Minorili ha scritto che il ddl si occupa del minore "come di un bene che deve essere diviso esattamente a metà come un oggetto della casa familiare".