ROMA
Danilo Calvani, leader di Cra/Agricoltori Traditi, siete arrivati a Roma?
"Abbiamo una serie di presidi attorno alla capitale, sul’Aurelia al km 29,7, a Formello, a Valmontone, ma sono presidi fatti dai nostri del Lazio. Il grosso arriverà nei prossimi giorni a partire da giovedì 8. Migliaia di trattori non è che li sposti in due giorni, ci vorrà una settimana per fare il pieno totale. Contiamo di fare arrivare migliaia di mezzi. Dopodiché grossomodo alla fine della prossima settimane faremo la grossa manifestazione nazionale. Ho parlato con il Questore di Roma, è stato ragionevole, c’è una disponibilità di massima a consentirci una manifestazione in città, con qualche trattore come presenza simbolica. E migliaia di agricoltori".
Avete contattato il governo?
"Il questore si è offerto di inoltrare la nostra richiesta di un incontro. Mi auguro che, viste le dichiarazioni di apertura fatte da Meloni e Salvini, al governo vorranno incontrarci. Con la forza che abbiamo mostrato e con quella che vedranno nei prossimi giorni si renderanno conto che le nostre domande non possano essere ignorate. Ma se la Meloni pensasse di fare qualche promessa a vuoto, meglio che non ci riceva. Ci servono fatti o le nostre aziende moriranno".
È confermata la vostra presenza a Sanremo?
"Al 99% domani (oggi per chi legge, ndr) uno dei nostri sarà invitato sul palco dell’Ariston. Se non domani, dopodomani. Amadeus è stato molto disponibile e le ringraziamo. La presenza a Sanremo darà molta visibilità alla nostra battaglia".
Avete un qualche coordinamento con l’altra anima della protesta, Riscatto Agricolo?
"Sono dei dissidenti che non hanno nulla a che vedere con noi. Vanno rispettati, ma noi riteniamo che siano vicini a qualche politico".
È quello che dicono loro di voi.
"Ma figuriamoci. Io di politica non ne voglio, noi siamo apolitici".
Cosa volete, in ultima analisi?
"Vogliamo rispetto. Che venga profondamente modificata la parte del green deal europeo che interessa l’agricoltura. No a soldi per non coltivare, no all’obbligo della rotazione delle colture, no al taglio in pochi anni del 50% dei pesticidi mentre l’Europa esporta ogni tipo di prodotto agricolo prodotto al di fuori dalle regole. E poi no alla reintroduzione dell’Irpef agricola e si a incentivi per il gasolio delle nostre macchine agricole. L’agricoltura italiana va difesa e non svenduta".
A.Farr.