Domenica 15 Settembre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Crosetto e i servizi segreti, accuse all’Aise: il caso al Copasir. Mantovano getta acqua sul fuoco

Verbale del ministro al procuratore Cantone. Il sottosegretario: "L’Agenzia è leale verso le istituzioni"

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto

Roma, 14 settembre 2024 – Il caso Crosetto-Aise finisce davanti al Copasir. Per un articolo di Marco Lillo sul Fatto Quotidiano che racconta di accuse del ministro della Difesa – messe a verbale davanti al procuratore di Perugia Raffaele Cantone – al direttore dell’Aise, il generale Gianni Caravelli ("L’Aise non mi informa e nemmeno coopera", le critiche del ministro). Una storia che parte da alcuni articoli di quotidiani e finisce con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano che ribadisce la sua fiducia in Caravelli. Crosetto concorda e l’opposizione invece vede in tutto ciò "uno scontro plateale tra l’Autorità delegata e un ministro della difesa sul tema delicatissimo dei servizi segreti".

Il verbale di Crosetto

La storia comincia il 22 gennaio 2024. Cantone viene a Roma per sentire Crosetto nel suo ufficio. Il ministro è arrabbiato per due articoli del quotidiano Domani, che raccontano del colloquio per l’assunzione della moglie del ministro con l’Aise tra 2019 e 2020. Il secondo parlava della casa in cui Crosetto viveva da mesi senza pagare affitti – per gli inadempimenti del locatore sui lavori di ristrutturazione – e di proprietà del figlio dell’imprenditore Carmine Saladino. Dal quale, quando era presidente dell’Associazione Imprese Settore Difesa, aveva anche incassato un bonifico di 124 mila euro dalla Sio, società del settore intercettazioni in seguito acquisita da Saladino.

Le rimostranze

Crosetto dice a Cantone di essersi lamentato con Giorgia Meloni e gli stessi Mantovano e Caravelli per il pezzo, chiedendo accertamenti sulle fonti della notizia. Dice che gli risulta siano stati fatti ma di non conoscerne l’esito. E aggiunge che i rapporti con l’Aise "non erano particolarmente buoni perché ho contestato in più di un’occasione mancate informazioni al ministero della Difesa che avrebbero potuto anche creare problemi alla sicurezza nazionale". E aggiunge che qualcuno potrebbe averlo ritenuto responsabile "di mancate conferme in posizioni di vertice in società partecipate di Stato e mi riferisco a qualcuno che aveva avuto ruoli all’interno dell’Aise".

Gli accertamenti

Gli accertamenti alla fine li chiede Cantone con una lettera a Mantovano, mentre poi il Copasir chiederà chiarimenti alla procura di Perugia. La risposta che arriva alla procura è chiara: il coinvolgimento degli organismi di intelligence interni è escluso. Ed è lo stesso Mantovano che, senza nominare l’articolo del Fatto, in una nota ringrazia Caravelli "e gli uomini e le donne appartenenti all’Agenzia informazioni e sicurezza esterna per lo straordinario lavoro svolto al servizio della Nazione". A quel punto il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova e il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente del Copasir, vanno all’attacco e parlano di scontro in atto nell’esecutivo. "E di questi tempi, è un problema non da poco. Per il governo e per l’Italia", scrive Borghi su X.

La polemica

Ma Crosetto risponde sostenendo che la dichiarazione di Mantovano è stata concordata con lui "al fine di smentire la pericolosa ricostruzione del Fatto". E poi attacca: "Chi ha costruito la sua fortuna su rapporti poco coerenti e trasparenti tra pezzi di Stato ed alcuni quotidiani è infastidito da una politica che non ha paura di presentarsi alla magistratura per esprimere le proprie preoccupazioni. Non bastano pochissime mele marce ad intaccare istituzioni con cui collaboro ogni giorno". Poi va a replicare anche su X a Borghi: "Ti suggerisco di limitarti a servire le istituzioni, come faccio io. Sono pronto a fornire ogni elemento al Copasir".