Roma, 19 gennaio 2021 - È il d-day della crisi di governo. Al Senato si gioca la vera partita di Conte, dopo il risultato quasi scontato, alla Camera. I sì sono stati 321, maggioranza assoluta per il premier. A Palazzo Madama i numeri sono ben diversi. E l'esito sarà decisivo per le sorti dell'esecutivo. Ma a che ora si vota la fiducia in Senato? Di seguito, la cronotabella della giornata decisiva. Al momento, il traguardo del premier sembra essere quello di una maggioranza relativa. L'obiettivo è quello di scavare con l'opposizione un solco di almeno 18 voti per dimostrare simbolicamente, come l'uscita di Italia Viva non abbia cambiato, numericamente, le forze in campo.
Crisi di governo: la fiducia in Senato
L'intervento di Renzi in Senato
Sfida sui numeri: in gioco il futuro del Paese
Fiducia al Governo: quando il voto
La giornata clou per il futuro del governo è iniziata alle 9,30, con le comunicazioni del premier Giuseppe Conte in Senato dedicate alla barcollante situazione politica italiana. Sono previste in tutto 5 ore di discussione generale, intervallate da due interruzioni: dalle 12,30 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 17,30. L'intervento di Matteo Renzi era atteso per le 15:30 ma è slittato di due ore, e parla alle 17.30, a Palazzo Madama interviene anche Teresa Bellanova.
Seguono le dichiarazioni di voto sulla fiducia chiesta dal presidente del Consiglio in analogia con quanto è avvenuto ieri alla Camera. Le procedure iniziano con ritardo, per l'accavallarsi di nuovi interventi. A questo punto il verdetto sul voto di fiducia è atteso intorno alle 22.
Crisi di governo: Conte in Aula al Senato. Oggi voto di fiducia / Diretta tv
I numeri del Senato
In Senato, dicevamo, la partita è più difficile: raggiungere quota 161 è al momento considerato un miraggio. Italia Viva conferma la scelta di astenersi ma alla maggioranza basterà un voto in più delle opposizioni per vincere questo round prima di "voltare pagina". Il pallottoliere di Palazzo Madama continua a essere mobile: le stime oscillano tra i 152 voti a favore del governo fino a quelle più ottimistiche che prefigurano quota 158.
L'opposizione scatenata: Salvini, Meloni, Gasparri
Forza Italia e i "Responsabili"
Intanto, per chi vuol fare dietrologia, va detto che il fantasma dei 'responsabili' aleggia sempre di più su Forza Italia dopo l'addio della deputata Renata Polverini, che a sorpresa stasera alla Camera ha votato la fiducia al governo Conte. Lo strappo dell'ex governatrice del Lazio avrebbe spiazzato i vertici del partito, a cominciare dal capogruppo Maria Stella Gelmini, che pensavano fosse tutto rientrato. "La scelta della Polverini è inspiegabile, non aveva anticipato nulla, neanche al presidente Berlusconi", confida Gelmini. Fatto sta che il timore di ulteriori defezioni attanaglia il partito. Ora gli occhi sono puntati sul Senato: circolano varie voci, anche qualche 'polpetta avvelenata', legata a vecchie ruggini tra correnti interne. Anna Maria Berini riunisce in serata il suo gruppo per serrare i ranghi e ribadire che questo è il momento dell'unità, anche perché Fi sta crescendo, ha superato la soglia psicologica delle due cifre.
Ma il 'toto responsabili' impazza: secondo alcune voci i senatori campani Domenico De Siano e Luigi Cesaro sarebbero 'tentati' di andare in soccorso di Conte. Ma al momento smentiscono e ribadiscono lealtà a Berlusconi.