Roma, 17 aprile 2020 - E’ una tabella di riepilogo, quella che pubblichiamo in allegato, di due pagine per 97 voci derivanti dai famigerati Codici Ateco dell’Istat sulle attività economiche. L’ha messa a punto, da quello che risulta, la task force di Vittorio Colao. E, voce per voce, indica la cosiddetta "classe di aggregazione sociale" e la "classe di rischio integrato". FOCUS / Coronavirus, il bollettino del 17 aprile
In sostanza, da quello che emerge, scorrendo le specifiche attività produttive e di servizio, gli esperti del gruppo di consulenti voluto dal premier Giuseppe Conte hanno messo a punto una sorta di catalogo delle attività con l’indicazione, per ciascuna, del livello di assembramento sociale che determinano e del livello di rischio per chi le svolge e per chi si relazione con chi le svolge.
Così, per fare qualche esempio tra quelle attualmente sospese in base all’ultimo decreto, la produzione di mobili viene ritenuta con un rischio "basso" e con un livello di aggregazione sociale pari a "1" e, dunque, minimo. La stessa cosa riguarda la fabbricazione di articoli in pelle e affini e la metallurgia.
Al contrario, l’attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che è attiva anche oggi, presenta un indice di aggregazione sociale pari a 2 e un indice di rischio integrato medio-basso.
L’edilizia, intesa come costruzione di edifici, è considerata a rischio basso in tutti i sensi. Il commercio all’ingrosso e al dettaglio, invece, è più pericoloso come indice di aggregazione sociale. Addirittura è di classe 4 se ci riferiamo ai centri commerciali. Il trasporto aereo è a bollino rosso come indice di rischio integrato. Lo stesso livello per i servizi sanitari e di assistenza sociale.
Il bollino rosso come indicatore di rischio di aggregazione sociale è fissato per le attività artistiche, ricreative e di intrattenimento e per quelle sportive.
Fissati numeri e indici, al governo la decisione su che cosa e quando e come riaprire.