Roma, 30 aprile 2020 - Informativa urgente del premier Conte alla Camera sulla fase 2 dell'emergenza Coronavirus, forse anche per rispondere alle critiche che arrivano dall'opposizione ma anche da forze della maggioranza. "Il governo ha sempre compreso la gravità del momento - assicura Conte - e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata: c'è stato accurato bilanciamento di tutti gli interessi e i valori coinvolti, buona parte dei quali di rango costituzionale". Uno spiraglio alla cautela in realtà c'è, da parte del premier: "Occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, di nidi e scuole dell'infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate a nostri bambini". Inoltre annuncia "15 miliardi per le imprese nel prossimo decreto".
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L'informativa si apre con una lunga bagarre alla Camera prima dell'intervento del premier, con i deputati che protestavano perché Conte non aveva la mascherina. Fico dirime così la questione:
Il premier - un po' sulla difensiva - sottolinea poi che sulle misure per il Coronavirus c'è stata una "discussione ampia con i membri del governo, forze di maggioranza, parti sociali ed enti territoriali riuniti in una cabina di regia. Anche il Parlamento è stato costantemente e doverosamente informato". Poi la stoccata: "È imperativo categorico per un governo che deve proteggere la vita dei cittadini porre a fondamento delle proprie decisioni non già la libere opinioni che si susseguono ma le raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico".
Illegittime ordinanze locali meno restrittive
C'è spazio anche per rispondere alle Regioni. E come già aveva detto ieri il ministro Boccia, anche Conte alza la voce: "No a un piano di iniziative improvvide di singoli enti locali - dice - Voglio ricordare che questo governo ha sempre adottato con tutti gli enti locali che iniziative che comportino l'introduzione di misure meno restrittive di quelle disposte su base nazionali non sono possibili, sono quindi da considerarsi illegittime".
Possibili ulteriori riaperture
L'approccio alle riaperture è graduale, sottolinea il premier, per evitare nuovi focolai. "Se il tasso R0 tornasse vicino a 1 si saturerebbero le terapie intensive entro fine anno", sottolinea citando il rapporto dell'Iss. "Un rapporto del comitato tecnico-scientifico, che non è segreto, stima che la riapertura totale al 4 maggio porterebbe a un rischio elevatissimo di ripresa del contagio".
Oltretutto "non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del 'chiudiamo tutto' al 'riapriamo tutto', rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi". Insomma, "il 4 maggio è il primo passo" e "siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti".
Qualche speranza di nuove riaperture c'è, anche al di là di nidi e materne. "Al termine delle due settimane (previste dal Dpcm del 4 maggio, ndr) avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive", dice Conte. "Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere allenteremo ulteriormente le misure assicurando l'apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona", aggiunge.
Fase 2, più spazio a famiglie e minori
Al di là di possibili riaperture di nidi e materne, il premier sottolinea che "il Governo intende dedicare alle famiglie e ai minori lo spazio che meritano: quindi, grande considerazione all'interno dei prossimi provvedimenti normativi". E insiste: "Fra le molte categorie della popolazione italiana che hanno dovuto modificare sensibilmente il proprio stile di vita ce n'è una che merita di ricevere dalla politica tutta l'attenzione necessaria, anche con provvedimenti dedicati: mi riferisco soprattutto ai nostri bambini e alle nostre bambine, ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. E' una condizione che, se unita anche alla situazione di difficoltà economica in cui purtroppo versano molte famiglie, rischia di amplificare ancor di piu' le diseguaglianze sociali".
Per questo "sarà cruciale preparare e sostenere progetti territoriali, da attivare nella 'fase 2' dell'emergenza. Abbiamo coinvolto già tutti gli enti locali, tutte le loro rappresentanze, per tutelare, quindi, il diritto anche al gioco, all'attivita' motoria dei minori, senza compromettere, e capite bene che è un compito davvero molto difficile, le norme di distanziamento sociale, che dovranno essere mantenute anche dopo la riapertura delle attività produttive e commerciali e l'allentamento delle restrizioni agli spostamenti. In particolare, condivido l'urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata, anche tramite una nuova progettazione degli ambiti urbani e l'utilizzo, laddove è possibile, degli spazi di prossimità. Occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, di nidi e scuole dell'infanzia, oltre a centri estivi ed altre attivita' ludiche ed educative destinate ai nostri bambini". Inoltre, ha ricordato Conte, "una specifica attenzione dovrà essere riservata anche al tema della disabilità, anche dal punto di vista economico".
Le reazioni al discorso di Conte sulla fase 2
Parte all'attacco Giorgia Meloni: "Presidente Conte ma stiamo scherzando? Lei di fatto -avverte Meloni- ci sta chiedendo di approvare una legge che dice 'Giuseppe Conte ha pieni poteri'... E io mi ricordo quando lei disse al senatore Salvini che citò la locuzione pieni poteri durante un comizio: 'Matteo, questa tua concezione mi spaventa'... E si figuri quanto spaventa noi che oggi ci chiede pieni poteri e non ha mai pensato alle elezioni... Non ha mai pensato di farsi votare da nessuno, ma lei i pieni poteri li chiede lo stesso''.
Ma anche Iv, con Ettore Rosato, parla del pericolo dell'uomo solo al comando: "Sul metodo, diciamocelo, non entusiasmiamo nessuno, ma le do due suggerimenti presidente sui prossimi Dpcm, anche se speriamo ce ne siano sempre meno: abbiamo responsabilità diverse ma abbiamo la responsabilità di dare risposte ai cittadini e speriamo si vada verso una normalizzazione. I prossimi Dpcm venga ad illustrarli qui in Aula, anche di domenica sera e in diretta televisiva e poi, 'udite le dichiarazioni del presidente del Consiglio la Camera approva', con alcune indicazioni. Oppure c'è lo strumento del decreto, e lo dico non per polemica ma perché la democrazia ha una caratteristica, quella di evitare che ci sia uno solo al comando che ha sempre ragione, penso che questo pericolo c'è e a questo servono le regole".
Carlo Calenda in una nota spiega: "Il presidente Conte continua ad essere fumoso, retorico e assurdamente autocelebrativo", mentre il leghista Borghi "L'avvocato Conte sta provocando imbarazzo a tutto il Paese, invece di Ettore Fieramosca e Alberto da Giussano, per uno scherzo del destino ci sono capitati Fracchia e Pinocchio".