Roma, 15 agosto 2019 - L'ennesimo scontro in seno all'agonizzante governo Conte si consuma nel giorno di Ferragosto. La miccia che fa esplodere le tensioni è la decisione del Tar del Lazio di bocciare il decreto con cui Salvini vietava l'ingresso nelle acque italiane alla nave Open Arms con 147 migranti a bordo. Mentre il capo del Viminale va avanti annunciando ricorso, i membri a 5 Stelle dell'esecutivo si smarcano e attaccano l'ex alleato. A partire dalla ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, seguita dal vicepresidente del consiglio Luigi Di Maio e dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
Anche il premier Giuseppe Conte, abbandonata ormai la consueta posizione defilata e 'super partes', attacca il suo vice con una lettera affidata a Facebook e indirizzata proprio a Salvini: la sua è forse la lama più affilata. Nella missiva si accusa il ministro di "sleale collaborazione" e si ricordano i suoi "strappi istituzionali". Pochi minuti ed ecco la replica di Salvini: "Da Conte sfogo umorale, avrei preferito me lo avesse detto in faccia". E ancora: "Io sono ossessionato dalla sicurezza degli italiani e dai trafficanti di migranti, se preferisce un ministro Pd lo dica".
La lettera di Conte a Salvini
Conte ricorda al vicepremier la precedente missiva con cui la Presidenza del Consiglio invitava il capo del Viminale "ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione. Con mia enorme sorpresa, ieri hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti a bordo".
Sull'orlo della sfiducia (il 20 agosto il voto in Senato), Conte sfodera parole durissime accusando il suo vice di "sleale collaborazione". "Comprendo la tua fedele e ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula 'porti chiusi' - è l'affondo -. Ma parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa".
Il titolare di Palazzo Chigi passa poi in rassegna le iniziative intraprese nei mesi di governo e volte ad affrontare il "complesso" tema dell'immigrazione, improntate su un "maggiore rigore rispetto al passato" per "contrastare più efficacemente l’immigrazione illegale e la moderna e disumana tratta dei disperati", lavorando con la Farnesina per rendere "più efficace il meccanismo dei rimpatri". Rivendica quindi la spinta europeista ("Mi batterò sino all’ultimo giorno perché si affermi un meccanismo europeo per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi dell’Unione pienamente coinvolti") e, ancora in veste di premier, detta la linea: "Questo è il momento di insistere in direzione di una soluzione sempre più europea. Se davvero vogliamo proteggere i nostri 'interessi nazionali', non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza". Del resto sulla Open Arms "Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti. Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano".
Il premier ricorda infine le "slabbrature istituzionali", talvolta veri e propri "strappi" di Salvini, dovuti alla "tua foga politica e ansia di comunicare". Violazioni del principio di "leale collaborazione" che rischiano di compromettere "la fiducia dei cittadini nelle istituzioni". "Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica - conclude - Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità".
Salvini replica a Conte
ZINGARETTI: BENE CONTE - Plaude alla lettera del presidente del Consiglio il segretario Pd, Nicola Zingaretti. "Bene Conte - scrive in una nota il leader dem -. La strategia dell'odio non risolve i problemi, li aggrava e li scarica su esseri umani. La vicenda Open Arms è l'ennesima prova del fallimento della politica di questi mesi".