Venerdì 20 Dicembre 2024
RAFFAELE MARMO
Politica

Conte: "Governo pericoloso. Intollerabili attacchi alla magistratura”

L’ex premier e leader dei Cinque Stelle: “Andremo avanti sulla mozione di sfiducia a Santanchè. Il caso La Russa? Ennesima sbavatura, è incompatibile con il ruolo. Col Pd voglio parlare di temi concreti. Ma spiace l’astensione sui vitalizi"

Presidente Conte, come giudica l’escalation dello scontro tra governo e Anm sulla giustizia?

"È l’ennesima provocazione di un governo inadeguato e pericoloso. Le uscite complottiste dei giorni scorsi di Palazzo Chigi e Via Arenula, con cui Giorgia Meloni ha sfidato l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, sono la dimostrazione di quei tratti reazionari che questo esecutivo ha evidenziato sin dal primo decreto sul rave party. L’attacco alla magistratura per trovare un salvacondotto ai suoi “fratelli d’Italia” Delmastro e Santanchè non è tollerabile".

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Al centro del braccio di ferro sembra esserci, però, soprattutto la riforma della giustizia.

"Chiamiamola per quello che è: una controriforma, che non potrà soddisfare i cittadini che chiedono la riparazione delle ingiustizie subite. Il centrodestra persegue un disegno che compromette l’autonoma capacità investigativa e punitiva della magistratura, mettendo la mordacchia alla stampa e mirando a offrire ampia copertura ai loro sodali, favorendo l’impunità di colletti bianchi e dei vari comitati di affari. Hanno gettato la maschera al punto che il racconto di una premier che ha deciso di impegnarsi in politica a seguito dell’assassinio di Paolo Borsellino suona un abuso retorico".

Sulla Santanchè andrete avanti con la mozione di sfiducia?

"Assolutamente sì e ne abbiamo depositata una anche alla Camera, dove la ministra ha deciso di non presentarsi. Non vogliamo portare il procedimento giudiziario in Parlamento, ma non possiamo tacere che alla luce dell’informativa resa dalla ministra e delle successive testimonianze di ex lavoratori delle aziende indagate la gravità delle accuse risulta confermata con l’aggiunta di ulteriori incongruenze. La violazione dei più elementari principi di etica pubblica è inconfutabile. Mi auguro che Meloni si mostri coerente con quanto diceva dall’opposizione, quando invocava le dimissioni dei ministri di altri governi per tutelare la credibilità delle istituzioni".

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In queste ore è esploso anche il caso La Russa: come valuta le parole del presidente del Senato sulla vicenda del figlio?

"La vicenda del figlio del presidente La Russa mostra da un lato un aspetto giudiziario su cui la politica non deve pronunciarsi, evitando strumentalizzazioni e lasciando che la magistratura prosegua nelle sue indagini. Le sue dichiarazioni di padre, però, non hanno tenuto conto delle responsabilità che competono alla seconda carica dello Stato e in ogni caso sono state formulate senza alcun rispetto che andrebbe riservato alla presunta vittima della violenza. Purtroppo, non è il primo inciampo: da inizio legislatura, il Presidente del Senato ha già inanellato una quantità di sbavature istituzionali che sono incompatibili con il suo alto ruolo".

L’istituzione della commissione d’inchiesta sul Covid è stato un altro terreno di scontro con il centrodestra in questi giorni.

"Maggioranza e appendici renziane hanno allestito uno squallido teatrino: non una commissione che lavora per la verità, interrogando anche regioni e autorità sanitarie territoriali che hanno compiuto scelte decisive in quei giorni. Piuttosto, siamo di fronte a un tiro al bersaglio contro di me e l’ex ministro Roberto Speranza. Le forze di governo dicono che ho paura quando in realtà sono il primo a voler approfondire le responsabilità. Spiegassero loro perché mi sono trovato ad affrontare una pandemia con un sistema sanitario destrutturato e menomato dalla mannaia di tagli che i governi degli ultimi decenni hanno operato senza alcuna vergogna".

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Avete riaperto il fronte della lotta ai vitalizi dopo il ripristino al Senato: FdI, però, si smarca, lasciando il cerino in mano al Pd.

"Voglio essere chiaro: a parte la sceneggiata vergognosa del centrodestra, spiace registrare l’inspiegabile astensione della senatrice dem. Con famiglie e imprese al palo per carovita e inflazione, il consiglio di garanzia del Senato – composto da 4 membri di centrodestra su 5 – ripristina i vitalizi che grazie al M5s avevamo stralciato nel 2018. Poi la solita retromarcia e il gioco delle parti… ma non ha abboccato nessuno. Se davvero vogliono togliere i vitalizi dopo la figuraccia rimediata presentino un nuovo testo in consiglio di presidenza e vediamo chi, come il M5s, è veramente dalla parte dei cittadini e non dei privilegi".

Con il Pd avete in comune la battaglia sul salario minimo: sono più importanti le convergenze con Schlein o preoccupano di più le divergenze?

"La cosa più importante è parlare di temi. I cittadini vogliono il salario minimo contro le buste paga da fame, non vogliono la foto di Conte e Schlein da appendere in salotto. Vogliono una forza politica capace di far sentire la voce di chi è contro la guerra, di chi è sopraffatto dal carovita, non il video del comizio congiunto da salvare sul telefono. La parola d’ordine è credibilità. E questa si ottiene lavorando su programmi e agende, non su cartelli elettorali e photo opportunity".

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Il governo, però, ha fatto che sarà difficile arrivare a una legge sul salario minimo.

"Lo spiegassero al 64% di italiani che invece si dichiara favorevole alla sua introduzione. Lo spiegassero a chi a chi non ha neanche più una cinghia da tirare per arrivare a fine mese. Lo spiegassero a chi prende uno stipendio da fame di 3 euro l’ora e non può avere più il reddito di cittadinanza. Ci spiegassero perché il salario minimo no e il vitalizio massimo sì: dicano se è questo il modo di essere “patrioti”. Li attendiamo alla Camera il 28 luglio, quando verrà discussa la nostra proposta. dalla parte dei cittadini o contro di loro: tertium non datur".