Martedì 12 Novembre 2024

Puglia, Conte rompe con Emiliano. M5S esce dalla maggioranza in Regione. “Non facciamo sconti al Pd”

Il leader 5 Stelle a Bari dopo gli ultimi arresti: “Leggiamo pagine di politica e cronaca che fanno tremare i polsi. Rimettiamo tutte le deleghe, vogliamo dare una scossa”. La replica del governatore: “Non era indispensabile, abbiamo convincimenti comuni”

Bari, 11 aprile 2024 – Altro che distensione: tra Pd e M5S è rottura totale in Puglia. “Rimettiamo tutte le deleghe” nella Regione, ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte, a Bari dopo l’ultima tornata di arresti.

“Stiamo leggendo pagine di politica che sono anche di cronaca giudiziaria che fanno tremare i polsi. Non combattiamo solo Meloni e soci, non facciamo sconti nemmeno a chi è nel nostro campo. Vogliamo dare una fortissima scossa, è il momento di fare pulizia e tabula rasa. Dobbiamo estirpare la cattiva politica. Rinunciamo al nostro ruolo di governo”, ha detto il leader del M5S.

Giuseppe Conte all'assemblea regionale M5S
Giuseppe Conte all'assemblea regionale M5S
Approfondisci:

Elezioni amministrative ed Europee: Pd e 5 Stelle, obiettivo distensione. E Pizzarotti si candida con Calenda

Elezioni amministrative ed Europee: Pd e 5 Stelle, obiettivo distensione. E Pizzarotti si candida con Calenda
Approfondisci:

Corruzione in Puglia, arrestati l’ex assessore Alfonso Pisicchio e suo fratello Enzo

Corruzione in Puglia, arrestati l’ex assessore Alfonso Pisicchio e suo fratello Enzo

Il Movimento 5 stelle è nella maggioranza che sostiene il presidente della Regione, Michele Emiliano, ed è nella giunta regionale con una sua rappresentante, Rosa Barone, assessora al Welfare, e con una consigliera che ha la delega alla Cultura, Grazia di Bari. Mentre Cristian Casili è vicepresidente del Consiglio regionale. 

Conte ha comunque ricordato la storia professionale (da magistrato) e politica del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e ha rivendicato quindi la giustezza della scelta fatta a suo tempo di collaborare con la sua giunta regionale. "Il M5S - ha affermato, commentando le recenti vicende giudiziarie che hanno interessato anche la Regione Puglia - conserva intatta l’aspirazione a cambiare la politica, non a farsi cambiare dalla politica. In Puglia vediamo dilagare le erbacce della cattiva politica, dobbiamo estirparle, ci sono delle zone grigie. Noi siamo per tutte le garanzie costituzionali nei processi ma è evidente dai materiali sin qui acquisiti nella cronaca giudiziaria che in molti territori si sta estendendo l`area della cattiva politica, e quando c`è questo non ci può essere il M5S", ha aggiunto l'ex premier. 

Emiliano: “L’uscita di M5s non era indispensabile”

Non era indispensabile l'uscita del M5S dalla giunta per ribadire i nostri comuni convincimenti – ha replicato Emiliano –  Sono schierati per la legalità anche gli altri partiti e componenti della nostra coalizione. Questo è il segno che la linea da seguire è chiara a tutti, dentro e fuori le istituzioni, perché ciò che emerge dalle inchieste di questi giorni, è che bisogna ulteriormente rafforzare e dare nuovo impulso a quanto già realizzato in questi anni in tema di anticorruzione, vigilanza, antimafia e prevenzione. E che questo non deve essere un tema divisivo della politica ma un obiettivo comune”. 

Arrestati i fratelli Pisicchio, Alfonso ex assessore di Emiliano

L'ex assessore della Regione Puglia Alfonso Pisicchio – ex assessore regionale all'Urbanistica nella giunta Emiliano che poche settimane fa lo aveva nominato a capo dell'Agenzia regionale per la tecnologia e l'Innovazione –  e suo fratello Enzo Pisicchio, sono stati posti agli arresti domiciliari nell'ambito di una inchiesta della Procura di Bari. I reati contestati all'ex assessore regionale, arrestato con altre 5 persone (1 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 sono destinatarie del divieto di esercitare le attività professionali per 12 mesi) sono, tra l'altro, corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione per l'esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti. 

Secondo l’inchiesta, Alfonsino Pisicchio, e suo fratello Enzo, avrebbero concordato uno scambio di favori con la BvTech spa che nelle conversazioni intercettate chiamano ripetutamente "contratto di programma”. L'accordo prevede assunzioni di famigliari (Natale e Rebecca, figli rispettivamente di Alfonsino e Enzo) e di militanti politici, pagamento di iniziative elettorali di Alfonsino e della festa di laurea di Rebecca Pisicchio. In cambio l’azienda di Itc e cybersecurity avrebbe ottenuto un finanziamento regionale di 9 milioni (il 50% dei 18 milioni previsti) come contributo per l'investimento in Puglia delle Grandi imprese.