Roma, 16 ottobre 2020 - Stasera il premier Giuseppe Conte è intervenuto alla settima edizione del Festival di Limes, dove ha incontrato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci. Dopo il premier avrebbe dovuto partecipare a un nvertice di govero a Palazzo Chigi in cui si sarebbe discusso della manovra e di una nuova stretta per il coronavirus, ma la riunione si è aggiornata a domattina, sabato, alle 10.
A genova il presidente del Consiglio è stato accolto al Palazzo Ducale di Genova anche dal direttore della rivista di geopolitica Lucio Caracciolo dal quale è stato intervistato sul ruolo dell'Italia nello scacchiere internazionale animato dalla competizione tra Usa e Cina. L'incontro verte sul tema Occidenti Contro e su come l'Italia valuta l'Europa e l'Occidente.
Evitare lockdown
Conte ha chiarito la questione restrizioni per Covid: "Dobbiamo evitare il lockdown, non dico che è meno pericolosa l'ondata, ma che abbiamo lavorato. Dobbiamo affrontare questa ondata con strategia diversa e nuova, che non prevede più il lockdown".
Vaccini Ue
Il presidente del Consiglio ha assicurato: "L'Unione europea sta finanziando le più importanti ricerche ed è in condizione di potersi garantire varie centinaia di milioni di vaccini". "E' stato un investimento ad ampio spettro, alcuni gruppi prospettano esiti per fine novembre o dicembre, potremmo avere molto presto 200 o 300 milioni di vaccini. Saremo in grado di inondare i nostri sistemi di vaccini e ci siamo premurati anche di procurarli anche per i paesi più fragili".
Sistemi sanitari stressati
"Di fronte a una seconda ondata che sta coinvolgendo tanti altri Paesi siamo tutti preoccupati, perché questa seconda ondata sta stressando i sistemi sanitari e anche le economie e i tessuti sociali. Siamo anche stanchi. In nostri cittadini sono stanchi, vengono già da una prova durissima", ha ammesso Conte, intervistato al Festival di Limes.
Serve Ue unita
"Quando si tratta di ragionare in modo serio di fronte a una pandemia ho trovato facile gioco con tuti gli interlocutori, anche olandesi, nel rappresentare che serve una visione strategica, serve un'azione coordinata europea o la distruzione riguarderà tutti", ha spiegato il premier: "In una prospettiva riformatrice bisogna rendere i processi decisionali più rapidi, il vincolo dell'unanimità sui passaggi significativi al consiglio europeo rischia di essere un problema".
Sul Recovery fund "secondo me c'è la consapevolezza che dobbiamo chiudere questo negoziato" in Ue. "Bisogna chiudere questo negoziato, questo progetto deve partire subito, a gennaio, tanto più di fronte a una seconda ondata che sta coinvolgendo tanti altri Paesi" ha risposto il premier.
Delega Merkel
"Sì formalmente c'è stata una richiesta di rappresentare i nostri interessi ma era tutto concordato, era da prassi", il presidente del Consiglio ha parlato della notizia di una delega alla Cancelliera per quanto riguarda alcuni temi in discussione al Consiglio. "Ma è una notizia a cui è stata attribuita un'enfasi soverchia. Ieri abbiamo anticipato il tema pandemia, abbiamo trattato quasi tutto, stamani è rimasta una sessione dedicata a i rapporti fra Unione africana ed europea". A questa notizia, ha aggiunto Conte, "è stata attribuita un'enfasi soverchia". Il premier ha ricordato che quella della delega è una prassi, essendo Angela Merkel "anche la Presidente di turno".