Giovedì 21 Novembre 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

Conte licenzia Grillo: "È contro di noi, ora basta". Un taglio da 300mila euro

Via il compenso da consulente della comunicazione. L’ex premier: ci sta sabotando. L’annuncio nel libro di Vespa. Ma il comico e garante del movimento non ci sta.

Conte licenzia Grillo: "È contro di noi, ora basta". Un taglio da 300mila euro

Via il compenso da consulente della comunicazione. L’ex premier: ci sta sabotando. L’annuncio nel libro di Vespa. Ma il comico e garante del movimento non ci sta.

È la fine di un’era, una rottura definitiva inimmaginabile fino a qualche tempo fa. Eppure. Giuseppe Conte ha deciso di tagliare ufficialmente il contratto di Beppe Grillo, come consulente della comunicazione del Movimento, da 300mila euro all’anno. E non solo: l’annuncio è stato fatto dal leader 5 Stelle nell’ultimo libro di Bruno Vespa in uscita a fine mese (Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse il mondo), quindi a uno dei giornalisti che il comico ha sempre identificato come "nemico".

LE ACCUSE

Conte rimprovera al fondatore del Movimento azioni pesantissime: "Beppe Grillo è responsabile di una contro comunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale", si legge. "Ha rivendicato il compenso come garante anche nelle ultime lettere che mi ha scritto. Io non ho mai accettato che fosse pagato per questa funzione, che ha un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione". Dopo aver chiarito che fu raggiunto "un compromesso retribuendo la sua nota abilità comunicativa per rafforzare l’immagine del Movimento", Conte ha detto che "di fronte a un processo costituente che ha coinvolto l’intero movimento, Grillo sta portando avanti atti di sabotaggio compromettendo l’obiettivo di liberare energie nuove".

RESA DEI CONTI FINALE

"Grillo si sta battendo contro la sua comunità", ha aggiunto l’ex premier, danneggiando e non "rafforzando l’immagine del Movimento", fino a un intreccio tra incarico di consulenza e funzione di garante che il presidente intende puntualizzare e osteggiare. Secca e piccata la replica dallo staff di Grillo: "Il contratto è in vigore". Pronta la reazione al fondatore da fonti del M5s, che chiariscono: il contratto di Grillo "è ancora in vigore e andrà alla sua naturale scadenza nei prossimi mesi", ma per il presidente Conte "non è più possibile rinnovarlo in queste condizioni".

LA ROTTURA

Lo stesso Conte ribadisce gli "atteggiamenti velenosi" di Grillo, poi sancisce: "Il nostro rapporto si è incrinato in maniera irreversibile". Chi ha incontrato il garante nei suoi ultimi viaggi romani, annuncia: "Ci saranno reazioni, e quelle legali sono il minimo". L’atmosfera raccontata da chi è vicino al fondatore è di rabbia. "Un mondo alla rovescia – si sfoga qualcuno – quello in cui si licenzia Grillo e in cui molti scappati di casa appoggiano questa infamia. Torneranno nel nulla da cui son venuti".

L’ASSEMBLEA COSTITUENTE

Tra la cessazione del contratto e il divorzio ufficiale, però, c’è anche l’Assemblea costituente. Alla fine di questa settimana, i gruppi di lavoro definiranno i quesiti che saranno poi posti al voto finale dell’Assemblea il 23 e 24 novembre. Tra questi, anche il quesito che chiederebbe agli iscritti di pronunciarsi sulla cancellazione del ruolo del garante. Eventualità che disarcionerebbe una volta per tutte il fondatore dal suo Movimento.

LE REAZIONI

Il siluro di Conte ha raggiunto le coste liguri. Dove il presidente pentastellato è impegnato nell’ultimo forcing di campagna elettorale per Andrea Orlando, dopo aver ribadito la collocazione del M5s nel campo progressista. E dove l’ex Nicola Morra, candidato alla presidenza, attacca: "Il M5s si è trasformato nel partito personale di Conte, nuovo cespuglietto triste del Pd". Critiche arrivano anche da un altro ex di peso, Davide Casaleggio: "Strano che Conte parli di Grillo a Vespa e non agli iscritti M5s". L’ex presidente di Rousseau si scaglia contro la Costituente e torna sulla questione che riguarda simbolo e nome del M5s: "Il Movimento era basato sulla partecipazione e oggi non c’è più, è qualcosa di diverso e credo che debba avere anche un nome diverso". Con aggiunta significativa: "Tra Conte e Grillo ne resterà uno solo? Sì, ma un solo elettore se continuano così...". Dal centrodestra partono le bordate. Maurizio Gasparri di FI presenta un esposto alla Corte dei Conti sul compenso ricevuto da Grillo. In un’interrogazione al governo, il deputato leghista Igor Iezzi chiede se il M5s possa ricevere i fondi del 2x1000. Replicano i 5s: "I compensi a Grillo sono sotto la luce del sole, e non vengono dai gruppi parlamentari bensì dall’associazione".

UNA STORIA

CHE PARTE DA LONTANO

Gli scontri a distanza tra Conte e Grillo sono stati tutti sui pilastri del Movimento, dalla regola del limite dei due mandati al simbolo e le alleanze. "Al contrario di quel che scrivono i giornali – ha chiuso Conte –, lo scontro non è personalistico, ma vede Grillo battersi contro la sua stessa comunità".