Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Conte e Grillo, le ultime notizie sullo scontro. L’intervista dell’ex premier a Mattino 5

“Il garante cancellato perché Grillo ha appoggiato il governo Draghi. Mago di Oz? Era un loro sfottò velenoso”

Roma, 4 dicembre 2024 – “Grillo ha ragione in un certo senso, il M5s fondato da lui" è "morto, ma non sono morti i principi e valori perché c'è stata una rifondazione" da parte degli "iscritti". Così il leader del M5s Giuseppe Conte a Mattino Cinque, sottolineando che anche sul simbolo il fondatore non ha spazio di manovra: "Hanno fondato una forza politica che appartiene agli iscritti. Se una comunità deciderà di cambiare il simbolo lo faremo ma non è nella sua disponibilità. Non è di Grillo e non è di Conte". Il Movimento Cinque Stelle, ha poi osservato Conte, ha adesso "nuovi obiettivi strategici, politici, per definire l'azione e le nuove sfide, che non erano state pensate nel progetto originario, costruito per progetti locali, di portata perlopiù comunali".

Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte (Ansa)
Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte (Ansa)

L’ex premier attacca a testa bassa. “C’è un aspetto fondamentale che forse sfugge a Grillo: veramente si è rotto qualcosa con la comunità degli iscritti, perché se no questa comunità non avrebbe mai deciso di votare anche la cancellazione della figura del garante, ma l'ha fatto perché c'è stato il momento in cui Grillo ha detto: 'Draghi grillino, Cingolani l'elevato che realizzerà la transizione ecologica".

E ancora: "Lui ha fatto l'errore politico, cioè il fatto di costruire un rapporto personale con Draghi che ha anteposto alla rappresentanza politica di un'intera comunità. C'è stata una grande sofferenza" per questo, "vi ricordate lo sguardo rapito di Draghi e Di Maio? Ha intravisto il futuro della sua carriera politica e personale e dall'altro c'è stato Grillo che si è lasciato irretire da questo rapporto, altrimenti Draghi non gli avrebbe mai proposto di abbandonare Conte e la comunità a favore della scissione".

L'epiteto "il mago di Oz nasce da quel rapporto personale" di Grillo "con Draghi. Mi sfottevano insieme un po' velenosamente. Io non ne ho fatto mai una questione personale e durante il governo Draghi ho" solo "difeso le battaglie politiche" del "partito di maggioranza relativa".

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