Roma, 8 settembre 2024 – L'uscita dal M5s di Beppe Grillo "è una prospettiva a cui noi non abbiamo mai pensato, neppure immaginato, e che mi sorprenderebbe tanto perché sarebbe la massima contraddizione". A dirlo è Giuseppe Conte, che però detta la condizioni per restare alla guida del Movimento. "Io non accetterò mai di vivere in una comunità in cui c'è un soggetto sopraelevato rispetto alla comunità stessa, perché è un principio antidemocratico – dice ospite alla festa del Fatto Quotidiano –. Quindi se passa questo principio, e non vedo come possa passare, io non potrei esserci perché tutta la mia vita di giurista e di politico non può accettare che ci sia una sopraelevazione di un soggetto rispetto alla comunità stessa degli iscritti".
A tre giorni dall'affondo di Grillo sul suo blog (Conte sta "compiendo un'opera di abbattimento" del Movimento, "per costruire qualcosa di totalmente nuovo"), l'ex premier ammette: "Non ci siamo più sentiti, non mi ha più chiamato, evidentemente deve andare così". Conte però ribatte al co-fondatore dei 5 Stelle, spiegando le ragioni che lo spingono a continuare sulla strada del processo costituente del M5s, che rischia, per via della contrarietà di Grillo a cambiare nome, simbolo e regola del doppio mandato, di portare a una spaccatura del Movimento. "Il simbolo è già cambiato più volte, da ultimo abbiamo messo anche la parola pace. Sul doppio mandato, si sono inventati, con Grillo compiacente, il mandato zero e io non c'ero. Chi parla non ha detto dobbiamo cambiare il simbolo, il nome e il doppio mandato, ha detto ascoltiamo i bisogni" della base, dice.
"Oggi c'è una ricetta che non funziona più – prosegue Conte –. Il modo migliore per interpretare i principi e i valori del Movimento è attualizzarli" ed è stato deciso di farlo lanciando "un processo costituente costruito sulla effettiva partecipazione di iscritti e simpatizzanti dal basso", una cosa mai fatta "in nessun partito politico in Italia e in Europa". "Ora – spiega l'ex premier – si è conclusa la prima fase con oltre 22mila contributi" e allora "quello che mi ha sorpreso di tutta questa vicenda è che chi ha lanciato l'idea della democrazia del basso, del coinvolgimento dei cittadini, adesso che si realizza un vero processo di effettiva partecipazione dei cittadini, che decideranno quali sono le priorità".
Grillo dice che su certe cose non si può discutere? "Oggi – prosegue il presidente del Movimento - c'è una discussione generale fatta da tutti e si discute se bisogna cambiare qualcosa o se non bisogna cambiare nulla ma nessuno può dire 'discutiamo di questo e non di quest'altro', perché è un atteggiamento sbagliato. Sentiamo prima se c'è un'esigenza. Se alla fine del processo si dirà che il simbolo non si cambia a me va benissimo, ma una comunità di iscritti è sovrana". Per paradosso, prosegue Conte, "potrebbe anche decidere di dichiarare l'estinzione del M5s, ma non ci può essere qualcuno sopra alla comunità di iscritti, la comunità può decidere tutto".