Roma, 13 ottobre 2020 - Il punto è sempre quello: rispettare le misure anti Covid per evitare che un nuovo lockdown generalizzato. Lo ribadisce il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa sul nuovo Dpcm di ottobre 2020 (qui il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale in Pdf), improvvisata nel cortile di Palazzo Chigi. "Le nuove regole", spiega, "comporteranno sacrifici ulteriori", ma "l'economia sta ricominciando a correre, per tutelare l'economia e insieme la salute dobbiamo rispettare queste regole". Così, sebbene la situazione dei trasporti pubblici "è critica", per il momento non ci sarà la didattica a distanza.
Coronavirus, il bollettino del 14 ottobre
Feste private
Illustrando il nuovo decreto Covid, pubblicato in Gazzetta ufficiale e quindi entrato in vigore, il premier si sofferma su quell'invito a non organizzare in casa cene con più di persone. "Non manderemo le forze di polizia nelle abitazioni private - assicura Conte -, però dobbiamo assumere comportamenti prudenti per gestire la fase".
Scuola
Netta presa di posizione sulla scuola: "Non c'erano e non ci sono ora presupposti per la didattica a distanza", dice il premier. "Per la scuola abbiamo fatto tanti sacrifici in termini di investimento di risorse e impegno per consentire ai ragazzi di tornare in classe in condizioni di sicurezza". E questo "perché in una situazione di difficoltà abbiamo pensato che la scuola deve essere un asset privilegiato da tutelare". Conte assicura che "le condizioni di sicurezza" negli istituti "si stanno rivelando efficaci anche per la responsabilità dei docenti, del personale e dei nostri ragazzi". E ancora: "Non si creano generalmente focolai di diffusione del contagio. Ma dobbiamo stare attenti a tutto quello che ruota attorno alla scuola. Faremo di tutto per proseguire in questa direzione", sottolinea.
Coronavirus, Azzolina: "Mi spiace, studenti non sono sacrificabili"
Trasporto pubblico
Il presidente del Consiglio ammette che "nel trasporto pubblico c'è una situazione critica, al di là dei tanti sforzi fatti". Chiarisce che "ci sono momenti in cui è inevitabile che si verifichino affollamenti, dobbiamo evitarli". Conte si impegna "a monitorare la situazione e a investire per fare in modo che le persone possano viaggiare in condizioni di assoluta sicurezza". La Regioni, dal canto loro, chiedono fondi (300 milioni) per potenziare le linee e il governo potrebbe intervenire ben prima della scadenza del Dpcm fissata al 13 novembre per adottare una serie di misure che consentano di alleggerire la pressione sui mezzi pubblici, come proposto più volte dagli esperti del Cts: controlli su bus e metropolitane, orari di ingresso e uscita scaglionati per uffici e scuole superiori, apertura delle Ztl, ulteriore potenziamento dello smart working.
La replica all'opposizione
A chi gli chiede di commentare le critiche arrivate dall'opposizione al Dpcm, Conte replica: "Non saprei cosa rispondere. Cosa significa 'torsione della democrazia'? Abbiamo fatto tutto il necessario, compatibilmente con la nostra legislazione, per far fronte a una pandemia che ha causato tanti decessi e continua a stressare il nostro sistema sanitario". E aggiunge: "Noi dobbiamo tutelare la vita dei cittadini, il bene più prezioso, ed evitare che con il calo dell'offerta l'intera economia vada a rotoli". Quindi rimarca che "altra soluzione non c'è, le nostre misure sono state sempre ispirate all'adeguatezza, quando necessario abbiamo fatto ricorso al decreto nel rispetto dei principi costituzionali".
La frecciata di Bonaccini
Caustico il commento di Stefano Bonaccini sul Dpcm e l'esecutivo. "Di certo il governo ci lascia sempre poco tempo per esaminare i decreti - ha detto il governatore dell'Emilia-Romagna a Zapping su Radio 1 Rai -. Questo va detto. Il tema vero è che ci hanno dato poco meno di un'ora per dare un parere che abbiamo condizionato", ha aggiunto. "Nelle modalità al Governo bisognerebbe dargli un 5,5, per dirgli che viene rimandato e deve migliorare per come si comporta". E ha rincarato: "Sulla modalità con cui ci ha mandato questo Dpcm non arriva alla sufficienza. Nel merito però ci sono cose che abbiamo chiesto anche noi".
Speranza: "Dpcm segna nuova fase"
E sul nuovo Dpcm è intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza. "È un dato di fatto che siamo in un cambio di fase", ha detto ospite della trasmissione 'Di Martedì' su La7. "La circolazione del nuovo Coronavirus è ripresa in modo significativo e adesso comincia un momento complicato da gestire, anche se siamo ancora lontani dai numeri di altri Paesi europei", ha proseguito Speranza. "Rispetto a marzo-aprile, quando il nuovo coronavirus aveva colpito soprattutto la Lombardia e alcune regioni del Nord, la grande differenza è che ora il contagio è presente in tutto il Paese", ha aggiunto il ministro. Si lavora, ha proseguito, "per evitare le misure più drastiche". L'andamento dei casi nelle prossime settimane, ha rilevato Speranza, "dipenderà dalle misure che adotteranno governo e regioni e dai comportamenti delle persone". Inoltre, ha sottolineato il titolare della Salute, "lavoriamo perché le scuole possano continuare a funzionare in presenza".