Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Coronavirus, Conte: "Inopportuna la riapertura degli stadi"

Il premier: "Possiamo affrontare l'autunno con fiducia, senza un nuovo lockdown". Negazionisti? "A loro rispondiamo con i numeri". Passaggi anche sulla politica. Draghi? "Non lo vedo come un rivale"

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (Ansa)

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (Ansa)

Roma, 5 settembre 2020 - Una serie di prese di posizione molto nette quelle del premier Giuseppe Conte sull'emergenza Coronavirus in Italia. "Per quanto mi riguarda, la presenza allo stadio così come a manifestazione dove l'assembramento è inevitabile, non solo sugli spalti ma anche in fase di entrata e uscita, non è assolutamente opportuna", ha detto, chiudendo così alla possibilità di un'apertura durante questa fase. Sguardo all'estate, sulle discoteche: "Il governo non ha mai aperto alle discoteche - ha specificato -, contrariamente a quanto s'è detto. Poi le regioni le hanno riaperte".

"Noi vogliamo gestire una pandemia in corso. Oggi c'è una manifestazione a Roma di persone che pensano che non esiste. A loro rispondiamo con i numeri", ha detto ancora dalla festa del Fatto, gelando le pulsioni 'No mask': "Oltre 274mila contagiati e 35mila decessi. Punto".

Sulla situazione attuale: "Ieri è stata data la notizia del record del numero dei contagiati perché c'è stato un corrispondente record del numero dei tamponi". Conte segnala: "Non mi risulta che in altri Paesi sia avvenuto". "Noi italiani ci riveliamo responsabili. L'intento è quello di aumentare il numero dei controlli e predisporsi per interventi mirati", precisa il presidente del Consiglio, sottolineando che "abbiamo un sistema di monitoraggio elevato e che possiamo affrontare l'autunno con fiducia, senza un nuovo lockdown".

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A proposito del Mes, ribadisce la sua posizione "laica" sul punto: "Non bisogna pensare che chiedendo 36-38 miliardi verranno investiti tutti nella Sanità. La nostra finanza pubblica andrebbe a rotoli. Se avremo bisogno di ulteriore finanza, in particolare per la Sanità, andrò in Parlamento" e ne discuteremo "nell'interesse generale".

Draghi? "Penso che quando si invoca lo si tiri per la giacchetta. Non lo vedo come un rivale. È una persona di valore, una eccellenza espressa dal paese nei ruoli che ha coperto". E rivela: "Quando si è lavorato per nuova una commissione Ue fu proposto innanzitutto Timmermans ma alla fine non andò a buon fine. Subito dopo io stesso cercai di creare consenso per Draghi, lo avrei visto bene come presidente della Commissione Ue. Lo ho incontrato perchè non volevo spendere il suo nome invano ma lui mi disse che non si sentiva disponibile perché era stanco della sua esperienza europea"

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Rispondendo sull'ipotesi di una rielezione di Mattarella al Colle dice: "Se ci fossero le condizioni, anche dal suo punto vista, per accettare un secondo mandato lo vedrei benissimo".