Roma, 28 dicembre 2019 - "Sono orgoglioso di aver raggiunto gli obiettivi prefissati", ma se "in questi primi giorni del nuovo governo siamo costretti a correre i cento metri" adesso "ci aspetta una maratona di tre anni". Giuseppe Conte esordisce così nella tradizionale conferenza di fine anno a Palazzo Madama. "E' stato uno sprint a ostacoli per mettere il Paese in sicurezza, occorreva una manovra seria e responsabile, avevamo il compito di recuperare 23 miliardi per disinnescare l'Iva - spiega infatti il presidente del Consiglio -. Sono orgoglioso di aver raggiunto gli obiettivi prefissati e siamo andati oltre". "Ora abbiamo davanti a noi una maratona di tre anni, non significa che andremo a passo lento, marceremo spediti, ma questo spazio temporale ci consentirà di programmare senza l'affanno di questi mesi le nostre iniziative di governo. Vogliamo un piano ambizioso riformatore per realizzare quelle misure che il Paese attende da anni per migliorare la qualità della vita dei cittadini", prosegue il premier che promette "di rilanciare l'azione di governo" in gennaio. "Abbiamo già presenti alcune priorità" come "snellire la macchina burocratica". "Un altro pilastro della riforma sarà nella digitalizzazione: se riusciremo a innovare sul piano tecnologico la Pubblica Amministrazione le imprese non avvertiranno lo Stato come una costrizione, semplificheremo la vita dei cittadini e offriremo un volano per la crescita economica", continua Conte.
Due ministri per scuola e università
L'incontro con i giornalisti a Palazzo Madama è anche l'occasione per annunciare il successore del dimissionario Lorenzo Fioramonti. Anzi i successori. Perché - spiega Conte - "abbiamo la necessità di rilanciare il comparto della ricerca e del'università". "Dobbiamo fare qualche sforzo in più, dobbiamo rilanciare un piano straordinario per i ricercatori, incrementare i fondi per il diritto agli studi - prosegue il premier -. Mi sono convinto che la cosa migliore sia separare il comparto scuola dal comparto ricerca a università. Mi farò latore della creazione di un nuovo ministero dell'Università e della Ricerca: ho pensato di nominare la sottosegretaria Lucia Azzolina ministra della Scuola e Gaetano Manfredi, presidente Crui, ministro della università e della ricerca. Affiancherò il neo ministro per una ricognizione di un mese in cui sentiremo tutti gli stakholders". "Vorrei chiarire che non nomineremo nuovi sottosegretari il cui numero è previsto dalla legge e non vogliamo sforare", aggiunge poi.
SCHEDA Chi sono i nuovi ministri Azzolina e Manfredi
Processi più veloci, meno tasse e lotta all'evasione
Conte non tralascia alcuno dei punti nell'agenda delle riforme. "Dobbiamo velocizzare i processi, abbiamo già varato un disegno di legge delega per il processo civile e siamo in dirittura finale per abbreviare i tempi della giustizia penale. Ma dobbiamo mettere mano a quella tributaria. Il mio obiettivo è ridurre un grado di giudizio, sarebbero sufficienti due gradi", dice il premier. "Abbiamo da rilanciare il sistema fiscale e riorganizzarlo, dobbiamo semplificare le aliquote, ridurle, agire per abbassare la pressione fiscale - continua quindi il preseidente del Consiglio -. E' chiaro che qualsiasi governo ha preannunciato questo medesimo obiettivo: se non vogliamo mandare il Paese in bancarotta e sottoporlo a una procedura di infrazione che ci farebbe molto male, dobbiamo lavorare in modo serio e credibile. L'unica prospettiva che ho da offrirvi è combattere l'evasione fiscale".
Infrastrutture, Ilva, Alitalia e rilancio del Sud
Attenzione poi alle infrastrutture, che bisogna "incrementare, migliorare" e per cui "serve una manutenzione più efficace, ordinaria e straordinaria". E Conte assicura che l'istruttoria per l'eventuale revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia è "in dirittura d'arrivo". "Non facciamo sconti a nessun privato, tuteliamo l'interesse pubblico", aggiunge. Poi promette "soluzioni per l'Ilva e anche per la città di Taranto" e che "il 34% della spesa pubblica dovrà a priori essere destinato al Sud". Tra i tanti dossier sul tavolo c'è anche quello su Alitalia. "Non vogliamo svilirla né regalarla a nessuno. Ci stiamo incaponendo e siamo determinati a ristrutturarla per poi offrirla a soluzioni di mercato", spiega sempre Conte.
Regionali e referendum
Ma nel lungo incontro con i giornalisti trovano spazio anche le questioni politiche, a partire dalle elezioni regionali del 2020, che - assicura Conte - "non saranno un referendum sul governo". "Dobbiamo dare la giusta importanza ad appuntamenti elettorali sul territorio, ne ricaveremo dei dati politici che potranno avere anche un riverbero sul piano nazionale, ma sono sempre . circoscritte", dice. Quanto al referendum sulla riforma del taglio dei parlamentari "se verrà proposto ben venga, è previsto dalla Costituzione, è sempre salutare quando i cittadini vengono chiamati - spiega il premier -. Non so se destabilizza verso eventuali elezioni. Ma il governo lavorerà fino all'ultima ora senza farsi distrarre da referendum". Infine il presidente del Consiglio assicura di non avere "velleità di avere un partito o un gruppo di riferimento", ma critica chi usa il suo nome per far nascere nuovi gruppi politici rischiando "di destabilizzare l'azione di governo". "Rivolgo loro un pubblico appello: rimanete nelle vostre forze di governo. Se c'è dissenso, ed è successo dalla notte dei tempi, manifestatelo all'interno, per portare avanti le vostre posizioni". Quindi la conclusione: "La politica ha bisogno di credibilità, i cittadini devono poter nutrire fiducia nelle istituzioni. Il giorno in cui mi dovessi accorgere di perdere credibilità" e dovessi perdere la "fiducia nei cittadini, credetemi, sarebbe un giorno di non ritorno".