Roma, 3 giugno 2019 - "Salvini e Di Maio dicano chiaramente se vogliono andare avanti, o rimetterò il mandato a Mattarella". L'ultimatum di Conte, anticipato dai giornali, si delinea a chiare lettere nella conferenza stampa di Palazzo Chigi. L'esecutivo sta per entrare nella delicata "fase 2", dice il premier. Servono "concentrazione, coraggio e tempo" per rispettare gli obiettivi del contratto di governo. Basta alla "campagna elettorale permanente" che ha minato il "clima di coesione" nella maggioranza. E stop "alle polemiche inutili", alle ingerenze (Conte cita la recente querelle sulla lettera di Tria all'Ue). Ci vuole "visione" per "disegnare il futuro del paese che è diverso da soddisfare la piazza telematica o collezionare like nella moderna agorà digitale". Parole senza appello che 'chiamano' alla replica i due vicepremier. "Non attenderò a lungo", avvisa Conte. Bisogna ripartire subito, licenziando lo 'sblocca cantieri' e il 'Decreto Crescita'. Entrambi saranno sul tavolo di Palazzo Chigi stasera.
SALVINI - "La Lega c'è". Arriva dopo pochi minuti la risposta di Matteo Salvini al discorso di Conte. "Noi non abbiamo mai smesso di lavorare, evitando di rispondere a polemiche e anche insulti, e gli Italiani ce lo hanno riconosciuto con 9 milioni di voti domenica", scrive il vicepremier sui social. Precisa che "l'Italia dei 'Si' è la strada giusta" e che "il governo va avanti, se tutti mantengono la parola data". Quindi detta l'agenda: "Flat Tax e taglio delle tasse, riforma della giustizia, Decreto Sicurezza Bis,autonomia regionale, rilancio degli investimenti, revisione dei vincoli europei e superamento dell'austerità e della precarietà, apertura di tutti i cantieri fermi: noi siamo pronti". Il Carroccio vuole andare avanti, afferma il vicepremier: "Non abbiamo tempo da perdere, la Lega c'è". Ma ai giornalisti che gli riferiscono del passaggio in cui Conte ha parlato della necessità di rispettare i vincoli Ue, risponde lapidario. "Il voto europeo è stato molto significativo. Gli europei si sono espressi".
DI MAIO - "Il Movimento 5 Stelle è la prima forza politica di maggioranza e ha sempre sostenuto questo Governo. Lo abbiamo sempre fatto lealmente e crediamo che ci sia ancora tanto da fare e soprattutto un contratto da rispettare. Noi siamo leali, vogliamo metterci subito al lavoro e crediamo che i fatti siano la migliore risposta in questo momento", scrive su Facebook Luigi Di Maio. "Da domani stesso serve subito un vertice di governo in cui vogliamo discutere insieme: la revisione dei vincoli europei per abbassare finalmente le tasse agli italiani anche con la Flat Tax; il salario minimo orario per i lavoratori italiani; il provvedimento sugli aiuti alle famiglie che fanno figli", continua il vicepremier, che conclude: "Ci sono due cose importanti dal punto di vista umano: chiedo finiscano gli attacchi ai ministri del MoVimento 5 Stelle, rispettando il lavoro di ognuno e, siccome nel contratto c'è ancora tantissimo da fare, non è certamente il momento per proporre temi divisivi mai condivisi fuori dal contratto. Questa è l'unica maggioranza possibile e che può servire meglio il Paese. Andiamo avanti con lealtà e coerenza. Dobbiamo cambiare ancora tante cose".
LE ALTRE REAZIONI - Secondo Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, "le parole di Conte hanno aperto ufficialmente la crisi di Governo". E ancora: "Il fallimento è certificato da coloro che lo hanno provocato". Quindi la richiesta diretta: "Se è rimasto almeno un minimo di rispetto delle Istituzioni democratiche, Conte prenda coraggio e venga a riferire in Parlamento". Rincara il sergetario Dem, Nicola Zingaretti: "Conte ha ammesso la paralisi, il disastro e il fallimento del suo governo".
Per Giorgia Meloni l'esecutivo è "alle prese con il 'Gioco del cerino' tra Conte, Lega e M5S per vedere a chi affibbiare la responsabilità di far cadere il Governo prima di dover affrontare la legge di Bilancio". La leader di Fratelli d'Italia incalza su Facebook: "Conte e i partiti di maggioranza, se intendono essere credibili nella loro esperienza, dicano come intendono impedire l'aumento di IVA e accise e dove pensano di trovare i 40 miliardi necessari per la legge di Bilancio, al netto delle priorità che i partiti di maggioranza hanno elencato negli ultimi giorni". Perché "questo interessa agli italiani, non i giochi di palazzo".
Dimissioni del governo è quanto chiede Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, con un video su Fb: "Chiediamo al presidente Conte di prendere atto della situazione e del risultato elettorale delle Europee e di farsi da parte per consentire la creazione di un governo che sia espressione della maggioranza e dell'anima degli italiani, di un governo cioè di centro-destra. Se questo non fosse possibile con gli attuali assetti del Parlamento, siamo naturalmente pronti a elezioni anticipate che, ne siamo certi, il centrodestra unito vincerebbe sicuramente".
Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, ha commentato: "Da Giuseppe Conte ci aspettavamo parole di verità che non ci sono state. Ci aspettavamo una assunzione di responsabilità per una economia paralizzata e non c'è stata. Ci aspettavamo che assumesse un approccio da presidente del Consiglio, quale dovrebbe essere secondo Costituzione, invece continua a sentirsi il mero esecutore di un finto contratto. Conte ha rievocato Don Abbondio, i due bravi sappiamo chi sono".
La conferenza stampa di Conte
Il discorso di Conte
Il premier richiama subito l'attenzione sul contratto di governo. "Ho sempre pensato che fosse l'elemento di forza dell'esecutivo" oltre che "la modalità più trasparente". E a stretto giro ribadisce: "Sono fedele solo alle istituzioni e alla Repubblica. Ho giurato sulla Costituzione che resta il faro della mia azione". Poi rivendica i risultati del suo governo, elencando i provvedimenti varati. Dalle pensioni quota 100 al reddito di cittadinanza, ossia "il vero patto sociale". "In un anno abbiamo dato protezione sociale ed economica", dice. Ma non solo, anche "più sicurezza e difesa del territorio". Quindi parla di "lavoro di squadra incredibile" con i due vicepremier e i parlamentari di maggioranza di cui auspica in futuro "un maggior coinvolgimento nelle scelte di governo". Tuttavia, riconosce che la coesione dell'esecutivo negli ultimi tempi è stata segnata "da una campagna elettorale permanente" che ha restituito "un'immagine di governo diviso". Ci sono stati "contraccolpi", ammette. Ma, assicura: "Non c'è stallo nella nostra azione".
LA FASE 2 - Ora, spiega Conte, inizia la Fase 2, dedicata "a riforme normative e strutturali". Una strada che passa dall'autonomia differenziata, dalla "riforma del fisco" e del "conflitto di interessi". Due, nell'immediato, i passaggi "determinanti" per realizzare il contratto di governo: lo sblocca cantieri e il decreto crescita. Poi il premier promette investimenti "su ricerca, ambiente e turismo".
"BASTA POLEMICHE INUTILI" - Ma, per raggiungere gli obiettivi, è necessario "fermare la campagna elettorale permanente". Sulle recenti elezioni europee, da cui la Lega è uscita "rafforzata" e il M5s "fortemente penalizzato", dice che "non ci sono ricadute dirette sul Governo". Ma, spiega, l'esito del voto non ha frenato "la campagna elettorale". Serve uno stop "alle provocazioni, alle polemiche a mezzo stampa, alle veline via social" che mettono a rischio la "concentrazione" dell'azione dell'esecutivo. La fase 2 richiede "un'azione di governo ancora più determinata e risoluta".
E' necessaria una "visione" per "disegnare il futuro del paese che è diverso da soddisfare la piazza telematica o collezionare like nella moderna agorà digitale", tuona. "Non posso essere certo della durata dell'esecutivo, ma vi prometto che sino all'ultimo questo sarà il governo del cambiamento e della chiarezza delle decisioni". Ma ci vuole una "leale collaborazione" tra i membri dell'esecutivo.
STOP INGERENZE, RISPETTARE TRATTATIVA CON UE - Significa anche che "ciascun ministro si concentra sulla propria materia evitando sovrapposizioni". I ministri, in sostanza, devono "smettere di invadere aree di competenza non propria". Quindi scende nel particolare, a proposito dell'interlocuzione tra lui stesso, Tria e le istituzioni europee. "Le due forze (Lega e M5s, ndr) - dice - non devono scendere in campo" e "interferire nel dialogo sui conti pubblici, riducendo quella trattativa a terreno di provocazione". Anche perché una procedura d'infrazione "ci farebbe molto male".
L'ULTIMATUM - Infine, lancia il suo 'ultimatum' ai due leader Salvini e Di Maio: "Ci dicano se intendono proseguire nello spirito del contratto o tornare al voto". Senza "chiara assunzione di responsabilità" e comportamenti "coerenti", Conte intende rimettere "il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica". Che il premier "ringrazia per i consigli e il supporto". Infine, conclude: "Aspetto una risposta chiara, il Paese non può attendere". E precisa: "Non attenderò a lungo Lega e Movimento 5 Stelle" che, chiarisce, "non hanno chiesto alcun rimpasto di governo. Le conseguenze le ha già annunciate: o si va avanti tutti insieme o dimissioni. Le sue, almeno.