Martedì 24 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Crisi governo, consultazioni al Quirinale. Gruppi Misti: "Serve esecutivo di legislatura"

Mattarella avvia i colloqui per una nuova maggioranza. Gruppo Misto: "Sforzo per un esecutivo di legislatura". "Autonomie: "Sì a Conte bis". Il Pd ritrova coesione: "Cinque condizioni per una trattativa coi 5 Stelle". Salvini: "Qualunque governo sarà contro la Lega"

Consultazioni al Quirinale, il gruppo Misto (foto Lapresse)

Roma, 21 agosto 2019 - Consultazioni al Quirinale. Dopo il duro j'accuse di Conte a Salvini e le conseguenti dimissioni del premier, la crisi di governo è ufficialmente aperta. La redini del gioco sono ora in mano al Presidente della Repubblica che alle 16 di oggi ha avviato un rapido giro di incontri: lo scopo è valutare se ci siano le condizioni per una nuova maggioranza. Il Colle chiede un governo solido, o l'unica alternativa saranno le elezioni. Dopo un  colloquio telefonico con il presidente emerito Giorgio Napolitano, è stata la volta della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati (VIDEO), rimasta in stanza con il capo dello Stato 20 minuti. Quindi è toccato al presidente della Camera Roberto Fico (VIDEO), che si è trattenuto una mezz'ora, prima di lasciare il posto al gruppo per le Autonomie e ai gruppi Misti e Leu (Liberi e Uguali). Le consultazioni decisive sono in programma domani, quando Mattarella vedrà i grandi partiti. Prima il Pd, poi a seguire Lega e M5s. Toccherà anche a Fi e FdI.

Gruppo Misto Senato: sforzo per governo di legislatura 

"Ci sono le condizioni per un governo di legislatura", ha detto la capogruppo del Misto del Senato Loredana De Petris di Leu (VIDEO) al termine del colloquio. No a "governi di transizione" e "accordicchi". Ma è necessario evitare le urne: "Si rischierebbe, per molte forze politiche, di non potere neanche presentare le liste. Riteniamo questa idea di voto anticipato precipitoso pericolosa per il Paese". Un patto di ampio respiro è possibile a patto di "fare tutti uno sforzo: noi, Cinque Stelle, Pd...". Per Emma Bonino (+Europa) serve un "governo autorevole, di totale alternativa programmatica, rispetto a quello giallo-verde". Un governo "del fare ma anche del disfare" (il riferimento è al "decreto sicurezza bis", "alla questione migranti" e allo "sperpero di soldi pubblici" in vista della finanziaria). Dall'ex presidente del Senato, il senatore Pietro Grasso (Leu), un appello ai partiti maggiori: abbiano "coraggio e buona volontà" per portare a Mattarella una soluzione convincente. 

VIDEO Bonino: "Serve un governo autorevole del fare ma anche del disfare"

Il gruppo Misto della Camera

I sette rappresentanti del Misto alla Camera, dopo le consultazioni, si ritrovano nella posizione - variamente articolata - per la quale "non voteremo un qualsiasi governo". Civica e popolare esprime "sgomento per una crisi" aperta ad agosto. Beatrice Lorenzin al termine delle consultazioni ha detto: "Portare il paese a elezioni subito è un'opzione irresponsabile, il Presidente Mattarella ha detto che c'è una chiamata alla responsabilità politica per il parlamento". Serve dunque non un governo purchessia, ma un governo di legislatura e Civica e popolare è disponibile a sostenerlo ma "serve una quadra intorno a un programma condivisibile".

Leu: ok a governo di svolta

Il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro, ribadisce "l'indisponibilità a soluzioni tampone semplicemente per contrastare il voto anticipato e la disponibilità a dare un contributo per un governo politico di svolta che dia un segnale di cambiamento di cui il Paese ha bisogno".

Autonomie: sì a Conte bis 

"Nessun problema a un Conte bis con una maggioranza diversa, ovviamente" dice Julia Unterberger (VIDEO), finito l'incontro con il capo dello Stato. La presidente del gruppo spezza pià di una lancia in favore del premier dimissionario per il suo stile "così diverso da quello di altri politici italiani che vediamo anche su Twitter". 

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Pd-M5s, Mattarella vuole chiarezza

Cruciali saranno le posizioni di dem e pentastellati. Quello che è certo è che Mattarella non potrà concedere i quasi tre mesi del 2018 per far lievitare una intesa. Al di là della legge di Bilancio dietro l'angolo, le condizioni di questa fase politica sono molto diverse da quelle della primavera dello scorso anno. Allora si trattava di costruire un governo sulla spinta delle elezioni. Il Capo dello Stato pretenderà chiarezza: se Pd e M5s vorranno tentare un matrimonio dovranno indicare un nome di un premier che abbia chance. Sullo sfondo restano, visibili, le elezioni. Se il candidato premier dovesse fallire l'operazione di un governo giallo-rosso, Mattarella dovrebbe ripiegare per un esecutivo di garanzia che traghetti il Paese al voto. 

Pd unito: governo di svolta o elezioni 

Mentre il Movimento 5 Stelle si compatta intorno al suo leader Di Maio ("siamo un monolite", scrivono in una nota una nota i capigruppo M5S di Camera e Senato), il Pd ricuce gli strappi. In direzione Pd passa all'unanimità la linea Zingaretti. Sì a una trattativa con i pentastellati, ma partendo da alcuni "pilastri", punti imprescindibili. Come la "fedeltà all'Unione Europea", il "cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell'Europa", e la "svolta delle ricette economiche e sociale, in chiave redistributiva e di investimenti".  L'aut aut del segretario è: "governo di legislatura" e "maggioranza di discontinuità". O, piuttosto, le elezioni.  E discontinuità significa che "non possiamo entrare in un Conte bis". 

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Salvini: qualsiasi governo è contro la Lega

La giornata politica va avanti anche fuori dal Quirinale. Il giorno dopo il duro botta e risposta tra Conte e Salvini in Senato, i parlamentari del Carroccio tornano a invocare le urne: "La Lega è già tutta al lavoro per costruire l'Italia dei Sì - si legge in un comunicato dei capigruppo -. Altri stanno pensando al governo dei NO e delle poltrone? Andiamo a elezioni e facciamo scegliere gli Italiani! Chi scappa dalle urne ha la coscienza sporca". Ripete il mantra Matteo Salvini, parlando coi giornalisti a Montecitorio: "Gli altri in queste ore parlano di posti, di poltrone. Noi di manovra, di come tagliare le tasse e aiutare gli italiani".

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Sui punti indicati da Zingaretti "non dovete chiedere a me - dice il leader del Carroccio - chiedete ai Cinque Stelle che ne pensano. Sono passati in una settimana dalla Lega a Renzi...Che stomaco che hanno...Li invidio". Poi però si espone: "Nelle proposte del Pd c'è lo sberlone ai 5 Stelle in cui scompare il taglio dei parlamentari. Noi l'abbiamo votato tre volte...e anche ieri abbiano detto di essere pronti a farlo". 

Salvini dice di non rimpiangere lo strappo: "Abbiamo idee che con il M5s non era possibile realizzare, a partire dalla flat tax. Categorie economiche si stanno esprimendo e sono contro manovre che alzano le tasse. Sento parlare di patrimoniale, precarietà. Il Pd si accontenta di sterilizzare l'Iva, a noi non basta, le tasse vanno abbassate". Nessun rimorso: "Ne è valsa la pena - aggiunge a proposito del fu governo giallo verde -. Almeno nel settore di mia competenza, quello della sicurezza, il bilancio è assolutamente positivo".

Ancora presto per parlare delle mosse della Lega e dell'immediato futuro del centrodestra. "Ora stiamo lavorando al programma. Prima aspettiamo le decisioni di Mattarella. Un passo alla volta". A Forza Italia Salvini ricorda che "chi va al governo con il Pd non va al governo" con il Carroccio. In ogni caso, "qualunque governo nasca ora sarà un governo contro la Lega". 

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CONFINDUSTRIA - Sulla crisi si fa sentire per la prima volta Confindustria. "Non ci aspettiamo nessun tipo di governo da un punto di vista del colore politico - afferma il presidente Vincenzo Bocca a margine del Meeting di Rimini -. Ci aspettiamo in termini economici delle risposte importanti rispetto al futuro". Gli industriali mettono in guardia dal "rischio stagnazione e possibile recessione: molte filiere del lusso italiano sono collegate alla filiera tedesca. Il fatto che la Germania non vada bene non è certo un segnale positivo per l'Italia". Anche per questo "abbiamo davanti a noi una manovra economica che non è affatto semplice. C'è una priorità economica che deve essere affrontata: fare un governo per fare cosa?".