Lunedì 20 Gennaio 2025
REDAZIONE POLITICA

Consulta: “Inammissibile referendum abrogativo sull'Autonomia differenziata delle Regioni”

La Corte Costituzionale: “L’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari”. Ammessi invece altri 5 referendum

Roma, 20 gennaio 2025 - La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull'Autonomia differenziata delle Regioni perché ha rilevato che "l'oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari. Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell'elettore".

Per la Consulta "il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull'autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull'art. 116, terzo comma, della Costituzione": ciò "non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale". La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni.

Ammissibili 5 referendum

Ammissibili dunque la "richiesta di referendum abrogativo denominata 'Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana'", si legge in una nota dell'ufficio stampa della Corte. Inoltre sono ammissibili: la "richiesta di referendum abrogativo denominata 'Contratto di lavoro a tutele crescenti - disciplina dei licenziamenti illegittimi'"; la "richiesta di referendum abrogativo denominata 'Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità'"; la " richiesta di referendum abrogativo denominata 'Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi'"; la "richiesta di referendum abrogativo denominata 'Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici'. In attesa del deposito delle sentenze, previsto nei prossimi giorni, l'Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto ammissibili i quesiti referendari perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l'ordinamento costituzionale esclude il ricorso all'istituto referendario".