Venerdì 15 Novembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Balneari, cosa può succedere ora. A chi fanno gola le spiagge

Spagna e Portogallo hanno aggirato la Bolkestein ma la Ue le vuole punire. In Grecia e Francia gare pubbliche per avere le concessioni temporanee

Manifestazione dei balneari organizzata da Sib - Confcommercio e Fiba - Confesercenti a Ro

Manifestazione dei balneari organizzata da Sib - Confcommercio e Fiba - Confesercenti a Ro

Roma, 26 febbraio 2023 - Il tema delle concessioni balneari è tornato al centro delle polemiche. Ecco una brevea guida per capire come stanno le cose sulle nostre spiagge e quali potrebbero essere le evoluzioni.

Che cosa ci chiede l'Europa con la direttiva Bolkestein? 

La direttiva Bolkestein, dal nome dell’economista olandese – ex eurocommissario – che se l’intestò nel 2006 riuscendo a convincere l’Ue a renderla obbligatoria per tutti gli Stati, impone di mettere a gara concessioni e servizi pubblici, allargando la competizione a tutti i soggetti europei. Bruxelles ha già aperto una procedura di infrazione contro il nostro Paese colpevole di non aver ancora fatto partire le gare prorogando le attuali concessioni.

Come sono gestite le spiagge nei paesi dove è applicata la Bolkestein?

La situazione è molto varia. In Portogallo distingue le licenze dalle concessioni. Le prime riguardano impianti temporanei e possono durare al massimo 10 anni. Le seconde riguardano strutture più stabili ed hanno una durata di 75 anni. Tutte sono messe in gara ma ci sono "deroghe" per i vecchi concessionari. In Spagna le spiagge sono definite "libere" e non sono soggette a gara. Possono essere date in concessione solo le zone che precedono la spiaggia vera e propria. Nel 2013 ai proprietari interessati al riordino fu concessa una proroga della concessione demaniale fino a 75 anni. Sia per la Spagna sia per il Portogallo l’Ue ha aperto una procedura di infrazione. La Grecia, invece, fin dal 2001 si è messa in regola con le direttive Ue, mettendo in gara le concessioni. Unica deroga possibile, quella riservata agli hotel. Infine, in Francia sono previste gare pubbliche e la durata delle concessioni di spiaggia non può superare i dodici anni.

Com'è oggi la situazione in Italia? 

Le concessioni balneari sono in tutto 26.689, ma di queste il 70% ha un valore inferiore ai 2.500 euro all’anno. L’ultima proroga allungava la durata delle concessioni fino al 2023. Ma, con le nuove norme, la scadenza è stata portata al 31 dicembre 2024. Poi dovrebbero scattare le gare. A fronte di un giro d’affari ufficiale di oltre 2 miliardi (ma per i sindacati di categoria sarebbe di un miliardo) lo Stato incassa canoni complessivi per poco più di 103 milioni. Per Assobalneari, con le nuove norme sono a rischio 30mila imprese che, compreso l’indotto, danno lavoro a un milione di persone.

A chi fanno gola le concessioni? 

L’avvio delle gare fa gola alle grandi catene alberghiere e ai colossi del turismo. In alcuni luoghi più rinomati si sarebbero anche affacciati le catene cinesi mentre multinazionali come Nikki Beach e Twinga hanno fatto già i primi investimenti dalla Versilia alla Costa Smeralda. Valtur è attiva da tempo. È ovvio che se i prezzi delle concessioni aumenteranno i grandi gruppi, con maggiori risorse finanziarie, possono spiazzare le imprese a carattere familiare. Ma c’è anche chi, come il presidente della Confindustria di Cosenza, lancia l’allarme criminalità: la ‘ndrangheta potrebbe riciclare il denaro sporco mettendo le mani sulle concessioni.

In caso di gare come sarà tutelato chi detiene le concessioni e ha investito?

Nella riforma pensata dal governo Draghi erano previsti meccanismi di premialità per i concessionari che hanno effettuato investimenti. Oltre a clausole di salvaguardia per i proprietari più deboli, ad esempio le famiglie che vivono solo con il reddito di uno stabilimento o che hanno sottoscritto mutui per sostenere investimenti.

Che cosa succederà ora?

Per ora la situazione non cambia. Il governo farà partire una mappatura delle attuali concessioni. Per poi mettere a punto, entro il 31 dicembre del 2024, le nuove gare. Sempre che, ovviamente, non ci sia una nuova proroga.