Avellino, 27 maggio 2019 - Uomo simbolo della Democrazia Cristiana, Ciriaco De Mita, 91 anni, è stato rieletto sindaco di Nusco, piccolo comune dell’Irpinia in provincia di Avellino dove ebbe i natali, il 2 febbraio del 1928, e dove risiede da sempre. L’ex leader democristiano ha strappato così il secondo mandato consecutivo come primo cittadino.
Con la lista 'Italia È Popolare' De Mita ha ottenuto il 60% dei voti, 409 di distacco sul candidato Francesco Biancaniello, avvocato 50enne sostenuto dalla lista “Ricominciamo da Nusco“, appoggiata anche dal Pd. Nel 1969, anno di nascita del suo avversario alle Comunali, De Mita faceva già parte del governo come sottosegretario all’Interno ed era stato eletto deputato scudocrociato nel 1963, sei anni prima.
Nel 2014, De Mita venne eletto sindaco con il 77,3%. A Nusco il primo partito alle elezioni europee è risultato il M5s con il 30,8% pari a 739 voti: il Movimento pentastellato è anche il partito più votato in provincia di Avellino, seguito dal Pd (23,9% con 573 voti) e dalla Lega (21,8% con 523 voti).
Critiche e polemiche interne all’amministrazione uscente fino a pochi giorni prima della presentazione delle liste avevano indotto il vecchio condottiero, ex presidente del Consiglio, già segretario nazionale Dc, a sciogliere la riserva sulla sua ricandidatura soltanto allo scadere del tempo utile, quando annunciò di rimettersi in gioco per “combattere la stupidità“. De Mita, che ha atteso l’esito dello scrutinio nella sua villa alle porte di Nusco, ha poi raggiunto il seggio dove si erano concluse le operazioni accolto con applausi, cori e festeggiamenti. “Grazie di cuore a tutti”, ha detto lapidario il primo cittadino tra un abbraccio e una stretta di mano, senza rinunciare a qualche selfie con i suoi sostenitori. A 91 anni ricomincia così una nuova avventura in politica.
“Misurarsi alla mia età è stata una sfida più che altro con me stesso”, ha commentato a caldo De Mita. “Ho provato a ricomporre le divergenze, durante questa campagna elettorale, ma lo scontro è avvenuto su parole inutili e presunzioni. Loro erano partiti annunciando la vittoria e la mia ritirata - ha detto a proposito degli avversari - poi confrontandomi con le persone ho capito che avrei trovato altro”. Le ultime ore prima dello spoglio dichiara di averle vissute con tranquillità, ma anche con “qualche preoccupazione”. Ora la sfida, oltre quella che riguarda la gestione del Comune di Nusco, è il rilancio di tutta l’Alta Irpinia, ma si scontra con un altro problema: “Ogni sindaco ritiene di essere il punto di avvio di questa costruzione - dice De Mita- e si fa fatica a convincerli che ognuno di loro è il sindaco di un pezzo di comunità composta da altri Comuni. Invece ognuno parla del suo mentre andrebbero messi tutti insieme”.
Un problema, la frammentazione e i campanilismi, che De Mita riscontra praticamente ovunque: “Rispetto a qualche tempo fa, quando c’erano virtù in più, è aumentata la presunzione nella gestione, ognuno pensa al proprio Comune ignorando che i problemi si risolvono solo tutti insieme. Poi c’è una questione di accentramento delle risorse. Tutte le istituzioni, sorte per tener conto del territorio, in realtà lo ignorano. E soprattutto in questa zona l’ignoranza è pericolosa”. Non manca un passaggio sul comune capoluogo dove De Mita si è tenuto fuori dalla contesa: “Avellino è fuori dal dibattito politico, non c’è una discussione su una comunità che andrebbe ricostruita e rifatta. C’è una competizione a chi offre più servizi, ma spesso l’offerta di questi servizi coincide con i nomi di quelli che la propongono”.