Ravenna, 18 novembre 2024 – Michele de Pascale, eletto Governatore dell’Emilia-Romagna, era di passaggio, l'abbiamo sempre saputo. Nella sua Cervia era stato consigliere comunale ad appena 19 anni, nel 2004, e poi assessore, lasciando presto da parte gli studi alla facoltà di Medicina.
Ma già allora la sua città gli stava stretta. E quando nel 2013 fu eletto segretario provinciale del Pd, iniziò a guardare lontano.
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Nel 2015 aveva appena trent'anni, sarebbe stato eletto parlamentare a Roma se il destino non si fosse messo di mezzo. Era novembre quando in un incidente stradale perse la vita Enrico Liverani, candidato dei Democratici per le elezioni amministrative di primavera a Ravenna.
Uno choc personale, innanzitutto, de Pascale, tra l'altro lui stesso sopravvissuto ad un terribile incidente. Lui era amico di Liverani, ne sostenne la candidatura a sindaco quanto non tutta la base del partito ne era convinta. ma nei giorni successivi alla tragedia fu chiaro che al Pd serviva un candidato. E serviva subito.
La foto storia di Michele de Pascale
E chi meglio del segretario provinciale? Lui accettò di salire in corsa sul folle ottovolante elettorale. E non fu un'esperienza facile. De Pascale fu costretto al ballottaggio e i cronisti ricordano bene la sua faccia scura di quella sera.
Non era stata una campagna elettorale facile, a Marina di Ravenna, in un confronto elettorale, fu contestato dalla platea, e non l'aveva presa bene. E quella sera in cui il ballottaggio si materializzò lui sapeva che una sconfitta ne avrebbe compromesso il futuro politico, così nelle stanze del Pd alzò la voce. E il giorno dopo capì che doveva cambiare registro, se voleva vincere.
In un faccia a faccia con il suo rivale di allora, Massimiliano Alberghini, sfoderò grinta e aggressività che mai aveva mostrato in precedenza e nel giugno 2016 venne eletto.
Niente carriera da parlamentare allora, ma da sindaco di Ravenna, però sbaglia chi pensa che lui lo considerasse un ripiego. In questi anni de Pascale si è sempre impegnato al massimo per una città, Ravenna, non sua, ma che si è sforzato di conoscere.
Però nel frattempo continuava a guardare lontano, incassando sempre altri incarichi (presidente della provincia di Ravenna, presidente dell'Unione di province italiane), anche per aumentare la visibilità nazionale.
Non sono stati anni facili quelli di Ravenna, lo stop alle estrazioni in Adriatico ha rischiato di mettere in ginocchio un territorio che con l'oil & gas mette a tavola migliaia di famiglie. E sulla ripresa delle estrazioni si è sempre battuto, attirandosi le antipatie degli ambientalisti.
E' stato lui a fare da punto di riferimento a una popolazione spaesata dal Covid e soprattutto ai sindaci dei piccoli paesi devastati dall'alluvione, primi cittadini trovatisi con due metri d'acqua nelle case isolati da tutto.
Perché lui il carattere ce l'ha, anche per fare marcia indietro: quando nel 2014 fra gli stand della festa dell'Unità qualche genio installò delle slot machine esplose puntuale la polemica. Lui, allora segretario provinciale, ci mise la faccia "Scusate, abbiamo sbagliato".
Sposato con l’avvocata Laura Casadio, padre di due figli, appassionato tifoso juventino, negli ultimi anni era diventato il punto di riferimento del partito in Romagna. Ora lo sarà in Regione, continuando sempre a guardare lontano.