Giovedì 3 Ottobre 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

Centrodestra, nervi tesi. Duello Forza Italia-Lega. Scintille su cittadinanza e codice della strada

Dopo l’Autonomia esplode un nuovo scontro sulle regole della viabilità. Gli azzurri insistono sullo ius scholae, Tajani rilancia: "Preferisco ius Italiae".

Celebrazione in Senato per i 100 anni della Radio in Italia

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa (Ansa)

Roma, 3 ottobre 2024 – Forza Italia carica a testa bassa sulla cittadinanza e prepara un’iniziativa legislativa sulle carceri (che sarà illustrata oggi, ndr) dopo il tour estivo nei penitenziari svolto dal presidente azzurro, Antonio Tajani, con il segretario radicale Maurizio Turco, ennesimo segnale – dopo l’Autonomia, il codice della strada, il voto austriaco e l’Ursula bis – di una volontà del partito berlusconiano di mettersi di traverso. E di marcare la distanza dalla Lega di Matteo Salvini. Senza terremotare la maggioranza. Ma cercando di cambiarne la rotta di natura propagandistica all’azione di governo impressa soprattutto dal Carroccio.

Sul codice della strada, per dire, gli azzurri ora vogliono correttivi importanti, che impattano sull’impianto del nuovo codice, fiore all’occhiello salviniano. Qualche esempio: i forzisti vorrebbero rivedere l’obbligo di casco obbligatorio per tutti i passeggeri dei monopattini, cavallo di battaglia del leader della Lega; chiedono di rivedere gli articoli sul ritiro della patente per l’alta velocità, inasprendo le sanzioni per chi supera i limiti di 40 km orari. Ma di allentarli, parecchio, per chi li scavalla di solo 10 km in città. E ancora: vorrebbero il casco per i minorenni in bici e carreggiate catarifrangenti sul retro per i pullman, come per i tir. Un mucchio di cambiamenti. Che innervosiscono i colonnelli leghisti, al pari di come lo sarà la proposta sulla cittadinanza, tema urticante per la Lega, con Tajani che ha spiegato a chiare lettere, di voler discutere del tema addirittura con un nome nuovo: invece di ius scholae, ius Italiae. "C’è lo ius scholae, ma io preferirei parlare di ius Italiae – ha annunciato Tajani –: diventi italiano perché ti sei formato come un italiano. Dobbiamo far sì che la cittadinanza sia una cosa seria: essere italiano è qualcosa di serio che non può essere banalizzato". Ancora. L’azzurro Paolo Emilio Russo ha ufficializzato i tre pilastri portanti della proposta di legge in arrivo, "la riduzione da 3 a 1 anno del periodo in cui lo Stato deve o può rispondere alle richieste di cittadinanza", "lo ius scholae, ovvero i bimbi nati e non nati in Italia che seguono un percorso di studi obbligatori avranno riconosciuta la cittadinanza" e c’è anche "un restringimento fortissimo delle concessioni per ius sanguinis", per i cosiddetti oriundi alla seconda generazione. Tre percorsi che vedono FdI e Lega contrari, ma Russo sostiene comunque che questa proposta sia "figlia di una maggioranza di centrodestra" e che abbia "un approccio concreto e ottimistico".

Ma il muro del resto della maggioranza, con la Lega in testa, sarà davvero difficile da abbattere. I forzisti ci proveranno chiamando gli alleati a un tavolo ad hoc il prima possibile, ma è possibile che il confronto si trasformi – nuovamente – in scontro. A tendere la mano, idealmente, al partito di Tajani c’è Italia viva, con la senatrice Raffaella Paita in un videomessaggio: "Noi offriamo la nostra disponibilità" sia "con i testi elaborati", sia "per trovare punti alti di mediazione". Una nuova maggioranza è dunque possibile su un tema così importante come la cittadinanza? Forza Italia lo esclude con determinazione, ma il compromesso sul tema appare comunque lontano. E infatti Riccardo Magi è scettico: "Russo ha annunciato alcuni contenuti" della proposta azzurra "tra cui quello della riduzione del numero di anni d’attesa per la procedura per avere una risposta alla domanda per la concessione della cittadinanza. Benissimo, ma dobbiamo anche ricordare che nel 2018 sono stati allungati i tempi per la concessione della cittadinanza con il decreto Salvini. C’è stato quindi un ripensamento da parte di quelle forze politiche che avevano proposto e convertito quel decreto legge e che oggi sono al governo?". Una domanda che, al momento, rimane senza risposta mentre appoggiano la proposta di "alleggerimento" dell’attuale normativa Save the Children e Unicef, a cui si è unita anche a deputata dem Ouidad Bakkali, prima firmataria della proposta di legge del Nazareno sul tema.