Venerdì 15 Novembre 2024

Violenza sulle donne, ok della Camera al Codice Rosso

A spaccare la maggioranza un ordine del giorno del partito della Meloni. I 5 stelle hanno votato no assieme a Forza Italia e Partito Democratico

L'Aula della Camera (ANSA / GIUSEPPE LAMI)

L'Aula della Camera (ANSA / GIUSEPPE LAMI)

Roma, 3 aprile 2019 - Ancora bagarre a Montecitorio sulla 'castrazione chimica'. Dopo il ritiro, ieri, dell'emendamento leghista al disegno di legge 'codice rosso', oggi a spaccare gli alleati di governo è stato un ordine del giorno di Fratelli d'Italia che riprendeva il testo dell'emendamento leghista, che prevedeva il ricorso volontario alla castrazione farmacologica temporanea, per i condannati per reati sessuali che vogliono ottenere la sospensione condizionale della pena.

L'ordine del giorno di Fd'I è stato largamente bocciato dall'Aula della Camera da una maggioranza di 383 voti contrari, e soli 126 voti favorevoli. Ma si è consumata una spaccatura tra le forze che compongono il goveno: i 5 stelle hanno votato no assieme alle opposizioni, ovvero Pd, Forza Italia e Leu. La Lega, ma non tutti i deputati erano presenti in Aula, hanno invece votato a favore con Fratelli d'Italia.

Da sottolienare che molti banchi tra i leghisti erano vuoti al momento del voto: infatti i 126 sì arrivati all'ordine del giorno sono molto inferiori rispetto ai numeri su cui Lega e Fd'I insieme avrebbero potuto contare, ovvero 155 (32 deputati di Fd'I e 123 deputati della Lega).

Contrario all'ordine del giorno il leghista Giuseppe Basini che, intervenendo in Aula, h annunciato: "Voterò contro perché credo che lo Stato non abbia mai diritto di interferire in questa maniera nella vita dei singoli. Ad esempio, se uno ha tendenze aggressive dobbiamo permettere la lobotomia prefrontale? Io non credo che faccia parte né del diritto né delle nostre tradizioni un provvedimento come questo".

LEGA - I leghisti si definiscono "sconcertati e dispiaciuti" dal voto 5 stelle in linea con Pd e FI contro la castrazione chimica, una "norma applicata in altri Paesi per limitare la violenza di pedofili e stupratori". È quanto fanno trapelare fonti del partito di via Bellerio.

M5S - "Il Movimento 5 Stelle è rimasto coerente: per noi la castrazione chimica non può essere una soluzione. Riguardo al voto in Aula, se si è trattato di 'verificare' una maggioranza alternativa, il tentativo è fallito". Così fonti parlamentari M5S, che fanno notare come anche gli stessi parlamentari della Lega non abbiano votato in maniera compatta. "Appare evidente - proseguono le fonti - che il centrodestra non esiste più, neanche su questi temi".

Fd'I - "Se come dice il presidente Mariastella Gelmini l'asse sovranista sulla castrazione chimica ha deragliato in partenza, constatiamo con amarezza come il Patto del Nazareno purtroppo goda ancora di ottima salute". Ha dichiarato Tommaso Foti, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera commentando il voto contrario di Forza Italia e Partito Democratico all'ordine del giorno di Fd'I e le successive parole del capogruppo di Forza Italia Mariastella Gelmini che ha parlato di "convoglio sovranista deragliato".