Giovedì 27 Giugno 2024
COSIMO ROSSI
Politica

Castellone (M5S): "Riforme sconsiderate, una parte del Paese è qui per dire no"

La vicepresidente grillina del Senato: il governo va avanti da solo "Il Movimento ha cambiato pelle? La nostra area è chiara: siamo progressisti"

Mariolina Castellone, vicepresidente M5S al Senato, 49 anni, è al secondo mandato da senatrice

Mariolina Castellone, vicepresidente M5S al Senato, 49 anni, è al secondo mandato da senatrice

Roma, 18 giugno 2024 – Senatrice Mariolina Castellone, vicepresidente 5 Stelle dell’aula di palazzo Madama, perché le opposizioni sono in piazza oggi in concomitanza del primo voto sul premierato?

"Nel momento in cui si dovrebbe lavorare per attuare i diritti costituzione non garantiti, questa maggioranza, per mero scambio politico, continua a piantare bandierine che stanno stravolgendo Carta. In Italia ci sono 5,7 milioni di poveri assoluti e oltre 4 milioni di lavoratori che non riescono a portarsi fuori dalla povertà. La sanità è al collasso, con le liste di attesa più lunghe di sempre. Di fronte a ciò, invece, la maggioranza va avanti come un treno su premierato e autonomia. Perciò saremo in piazza coi movimenti e le forze politiche che contestano queste riforme scellerate".

La maggioranza contesta i no pregiudiziali alle riforme. Il dibattito parlamentare non riesce a aprire spazi di dialogo?

"Sul premierato ci sono state 60 audizioni in Commissione dove, come già sull’autonomia, giuristi e forze sociali hanno mosso moltissimi rilievi. Abbiamo proposto la sfiducia costruttiva e a camere riunite, o la possibilità di revoca del singolo ministro. Ma ogni proposta è stata bocciata. Approvare il premierato senza una legge elettorale, poi, genera criticità rilevate da molti costituzionalisti. Sarà un unicum italiano: in nessun paese si elegge il premier con a traino la maggioranza parlamentare, che poi elegge il capo dello stato e i giudici costituzionali. Non c’è nessun bilanciamento dei poteri".

Perché non incalzare ad esempio sul cancellierato e pensare già ora solo al duello referendario?

"Le proposte le abbiamo fatte, ma bocciano tutto. Personalmente neppure cancellierato mi convince. Quantomeno la previsione del referendum permetterà di confutare, attraverso un capillare lavoro di informazione, la narrazione della destra, secondo cui i cittadini avranno più potere, mentre si chiede una delega in bianco".

I centristi però disertano la piazza di oggi, obiettando che non è la via maestra...

"Invece occorre dimostrare al governo che una parte di paese non condivide questa linea. Si è rilevato dall’astensionismo e dai voti di lista che al sud hanno premierato chi avversa questi progetti. L’astensionismo dimostra l’importanza di riavvicinare i cittadini: un ruolo che il M5s è il più attrezzato a svolgere, con l’organizzazione territoriale in corso, gli strumenti di partecipazione e i prossimi stati generali. Saremo in piazza con Pd e Avs: le forze inquadrate in modo più netto nel fronte progressista. Mentre non ho ancora ben capito i centristi, dove componenti interne appoggiano queste riforme e si vede in parlamento".

Virginia Raggi obietta che il M5s perde la sua identità schiacciandosi sul centrosinistra...

"Una cosa è schiacciarsi in un campo ristretto, un’altra è individuare un’area di azione. Credo sia importante che i cittadini capiscano quali sono le battaglie che sposiamo, ed è evidente che le nostre battaglie sono progressiste. Il M5s in questi anni è stato contaminante positivo per altre forze. Penso all’autonomia differenziata o al salario minimo, che ci hanno visti in campo per primi. O al reddito cittadinanza, la misura più di sinistra mai introdotta, partita da noi e fatta votare a Salvini. Il posizionamento politico è un vantaggio anche per gli elettori, che quando votano M5s sanno in che direzione vanno".