Roma, 7 settembre 2024 – All’indomani delle dimissioni del ministro Sangiuliano e della nomina lampo del successore Giuli alla guida del dicastero della cultura nelle stesse ore in cui Maria Rosaria Boccia raccontava la sua verità ai microfoni di La7, la premier Giorgia Meloni dice la sua sull’influencer che per giorni ha fatto tremare il Palazzo: "La mia idea su come una donna debba guadagnarsi il suo spazio nella società è diametralmente opposta a quella di questa persona. Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda come me”. Meloni non nomina mai Maria Rosaria Boccia ma, dal palco di Cernobbio, replica così a chi le chiede della protagonista del caso Sangiuliano.
Boccia risponde sui social
Chiamata in causa, pur senza essere nominata direttamente, Boccia affida come di consueto ai social la sua risposta. Prima utilizza l’ironia: "Questa persona è proprio una dilettante!". Poi spiega le sue convinzioni: "Metta da parte i guantoni – scrive riferendosi a Meloni -, sono la gentilezza e le carezze ciò di cui c'è bisogno”. E aggiunge: “Ogni donna deve essere libera di vivere la propria essenza, nel rispetto degli spazi altrui. Per comprendere appieno gli spazi conquistati, è necessaria l'umiltà di ascoltare la storia con una mente aperta. Solo così possiamo definire quegli spazi fino a raggiungere la dimensione della verità, che apre la possibilità di scegliere consapevolmente e comprendere che ci sono strade diametralmente opposte tra cui scegliere. Tuttavia, ciò che vedo è una donna pronta allo scontro, che affronta la situazione con la forza di un pugile, che soffia il naso dopo il jab, ma non vede di aver sferrato un colpo al vento, senza intaccare la verità".
Meloni: “Il Governo non esce indebolito”
La premier assicura che il governo non esce indebolito dalla vicenda, ringrazia il ministro per il lavoro svolto e aggiunge: “Penso che abbia fatto un ottimo lavoro e quindi vada ringraziato". Quello del ministro Sangiuliano "è un precedente a cui non intendo prestarmi. Se qualcuno pensa che situazioni come queste possano servire a indebolire il governo, temo che non accadrà. È morto il re viva il re: ieri mentre la stampa attendeva le dimissioni del ministro, io ero già al Quirinale a nominare il nuovo ministro. Si è dimesso un ministro, benvenuto nuovo ministro. Io voglio fare il mio lavoro, farlo bene e fino alla fine della legislatura”.
Premier: “Forte campagna mediatica su vicenda privata”
Meloni ha quindi ricostruito la vicenda Sangiuliano. "Quando si parla per giorni della vita privata di un ministro, la sua vita pubblica è finita”, ha detto riferendosi a un editoriale della Stampa. “C'è stata una forte campagna mediatica su una questione privata del ministro – ha sottolineato la premier –. Sì certo, fermo restando che il ministro ha sbagliato a trasformare una questione privata in un fatto pubblico, ma non ha commesso illeciti. Ecco perché all'inizio non ho accettato le sue dimissioni. L'ho fatto ieri perché voleva liberarsi dalla condizione di ministro per meglio difendersi e perché capiva che l'autorevolezza del Governo non poteva stare sotto questa pressione mediatica”.
Fontana: “Spiace che non abbia finito il suo compito”
Solidarietà a Sangiuliano è stata espressa dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana: “Conosco Sangiuliano da tanti anni, è stato assolutamente un giornalista apprezzabile e stimato. Quindi gli va la mia solidarietà. C'è anche il dispiacere che non abbia potuto portare a termine il suo compito. Per il resto è una questione di governo e quindi la lascio al governo".