Venerdì 6 Settembre 2024
NINO FEMIANI
Politica

Caso Sangiuliano-Boccia, il vecchio leone Dc Mastella: “Una mossa alla Hillary Clinton. La moglie vada in tv e lo perdoni”

Il sindaco di Benevento: “Il ministro? Inesperto, si è fatto abbindolare da una donna che cerca di strumentalizzare e usare il potere”

Benevento, 6 settembre 2024 – È un veterano che ha vissuto le stagioni più tumultuose della Repubblica. La sua conoscenza delle dinamiche del Palazzo ne fanno un attento osservatore delle virtù, ma anche dei vizi che animano la politica italiana. “Non do consigli, ma se fossi la moglie di Sangiuliano farei una mossa alla Hillary Clinton che va in televisione e perdona il marito che l’ha tradita con la stagista Monica Lewinsky”.

Hillary Clinton con a fianco il marito Bill Clinton parla alla stampa a proposito del 'sexygate'
Hillary Clinton con a fianco il marito Bill Clinton parla alla stampa a proposito del 'sexygate'

Clemente Mastella, ex Guardasigilli oggi sindaco di Benevento, è un saggio della politica: con il suo acume sa mettere in luce le contraddizioni del sistema e dei suoi protagonisti, oscillando tra senso pratico e pungente critica. Stavolta però il pendolo si ferma senza indugio sull’innocenza del ministro. “Davvero non capisco, quella che avrebbe interesse a tenere in piedi Sangiuliano è solo lei”.

Lei chi, Meloni?

“No, Maria Rosaria Boccia. Perché fino a quando Gennaro è ministro, lei potrà continuare a giocare, certamente aiutata da qualcuno, con i suoi modi spocchiosamente arroganti, trasformando un fatto privato, o al massimo para-ministeriale, in una storia instagrammabile. Se lui resta in via del Collegio Romano, lei ha tutto da guadagnare, in followers, notorietà e forse in soldi”.

Perché pensa che ci sia la manina di qualcuno dietro i post dell’imprenditrice di Pompei?

“Me lo suggerisce la mia lunga esperienza, si parte in un modo e si arriva in un altro. Qui c’è stata una leggerezza del ministro, senz’altro. Poi si è scatenato l’inferno e, voilà, sulla scena appaiono altri protagonisti che prendono a pretesto la vicenda per fare lo sgambetto al ministro o allo stesso governo”.

Pensa davvero che la dama bionda di Pompei sia eterodiretta, non sembrerebbe?

“Faccio solo una semplice constatazione, c’è un attacco al Palazzo sia dall’interno sia dall’esterno. Sia da finti amici e sia dall’opposizione”.

L’opposizione fa il suo mestiere…

“È giusto che lo faccia, ma non per via giudiziaria. Angelo Bonelli non può fare opposizione andando in Procura e presentando un esposto contro il ministro per peculato. È già successo anche con Toti. Se il centrosinistra continua così, perderà sempre. Non può avere il garantismo a giorni alterni e utilizzare la magistratura per la lotta politica. Non va bene”.

Torniamo al ‘Bocciagate’.

“C’è una cosa che trovo singolare: questa signora s’indigna e si vendica, ma non ha mai avuto un incarico di consulenza, quell’atto non si è mai formalizzato…”.

Forse perché non solo i collaboratori del ministro, ma anche a Casa Sangiuliano qualcuno ha avuto da ridire.

“È possibile che una moglie dica al marito: ohi, questo non farlo perché mi mette in imbarazzo… ma, ripeto, parliamo sempre di una consulenza allo stato intenzionale. Si è acceso un fuoco alimentato dalla paglia della cattiveria e della malevolenza che lascia sgomenti”.

Mastella, lei che ha reso l’equidistanza una vera e propria arte, come mai ora si schiera apertamente con Sangiuliano?

“Guardi, io a Roma ci sono stato per tantissimi anni e so che i momenti di debolezza ci possono essere per tutti. Sangiuliano è uno inesperto che si è fatto abbindolare da una donna che cerca di strumentalizzare e usare il potere. Tanto è vero che ha usato questi approcci con tanti parlamentari”.

Nella prima repubblica un ministro finito in uno scandalo del genere si dimetteva o, come diceva Roberto Gervaso, le dimissioni si chiedono ma non si danno?

“Nessuno si dimetteva per un amante, ci mancherebbe. Ci si dimetteva per atti politici, non per un amore segreto. E a Roma ce ne erano tanti. Pensi che, in un governo post degasperiano c’era un ministro cattolico democratico – ma non dirò il nome – che aveva una figlia segreta. Molti lo sapevano, lui è restato in carica fino alla fine”.

Davvero Sangiuliano non è ricattabile?

“A quello che vediamo oggi, non lo è. Poi se esce altro, diventa complicato per lui poter reggere”.