Martedì 2 Luglio 2024

Caso Libia-Sarkozy. Carla Bruni rischia

Carla Bruni-Sarkozy convocata per possibile apertura di indagine nell'inchiesta sulla ritrattazione accusatoria nei confronti di Nicolas Sarkozy nel 2020 da parte di Ziad Takieddine. Coinvolgimento nel presunto finanziamento della campagna presidenziale del 2007 con fondi libici. Potrebbe essere indagata come testimone informato dei fatti.

Caso Libia-Sarkozy. Carla Bruni rischia

Caso Libia-Sarkozy. Carla Bruni rischia

Carla Bruni-Sarkozy è stata convocata per una possibile apertura di indagine su di lei nell’inchiesta sulla ritrattazione nel 2020 della testimonianza accusatoria nei confronti di Nicolas Sarkozy (insieme nella foto) da parte dell’intermediario Ziad Takieddine. La vicenda fa parte degli sviluppi dell’inchiesta sul presunto finanziamento della campagna presidenziale del 2007, vinta da Sarkozy, con fondi libici. La ex top model e cantante rischia di vedersi addebitati reati come la complicità nell’aver influenzato un testimone o associazione per delinquere mirante alla corruzione di giudici libanesi. Bruni, durante la convocazione di cui non è nota la data, potrebbe essere messa sotto inchiesta con lo statuto a lei più favorevole di "testimone informato dei fatti". Il 2 maggio, Carla era stata interrogata dagli inquirenti, ai quali aveva cercato di spiegare quali fossero i suoi rapporti con un personaggio chiave della vicenda, Michèle Marchand, detta “Mimi“, figura di spicco del giornalismo “people“, sospettata di aver orchestrato la retromarcia del testimone, l’intermediario e uomo d’affari Ziad Takieddine. Nel 2020, Takieddine, ritenuto da Sarkozy il suo principale accusatore, all’improvviso scagionò – temporaneamente – l’ex presidente, contraddicendo le sue stesse precedenti accuse. Poco tempo dopo negò la ritrattazione.