Lunedì 10 Febbraio 2025
COSIMO ROSSI
Politica

Caso Cpi Italia tra Usa e Ue

Governo contro l’Aja sulle sanzioni. Ma Meloni preferirebbe mediare. .

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (48 anni)

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (48 anni)

Francesco Lo Voi lasci la Procura di Roma. È questo il messaggio del centrodestra di governo nei riguardi del procuratore generale della capitale, dopo che il caso della liberazione del generale libico Almasri, in merito al quale Lo Voi ha trasmesso al tribunale dei ministri le denunce contro la premier Giorgia Meloni e i suoi ministri, si è tramutato in un intrigo internazionale. Che da un lato fende insieme i rapporti tesi tra governo e magistratura in Italia, ma dall’altro quelli di Palazzo Chigi con l’Europa e gli Stati Uniti, che vedono la premier chiamata a scegliere prima o poi se fare la coda del serpente della Casa Bianca invece che la testa di lucertola di Bruxelles.

Formulando "i migliori auguri di buon lavoro" al nuovo Presidente dell’Anm Cesare Parodi e ai membri della Giunta eletta oggi, Meloni auspica che "si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della giustizia nella nostra nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura".

Insieme alle discusse riforme, al centro delle tensioni c’è il rapporto con la Corte penale internazionale e con i partner europei e d’oltreoceano. Col governo di Roma che non si è associato ai 79 Paesi dell’Onu – compresa la Gran Bretagna, che ne hanno preso le difese rispetto alle sanzioni Usa – e si esprime in modo sempre più scettico nei riguardi dell’operato del tribunale dell’Aja.

Ma andiamo per ordine. Venerdì è arrivata sul tavolo del procuratore di Perugia Raffaele Cantone, competente per i procedimenti che riguardano le toghe romane, una denuncia del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis) contro Lo Voi per diffusione di informazioni coperte da segreto su Gaetano Caputi, capo di gabinetto della premier. Domani sarà iscritto il fascicolo. Mentre ieri i consiglieri laici del centrodestra del Csm – Isabella Bertolini, Claudia Eccher, Daniela Bianchini, Felice Giuffrè ed Enrico Aimi – hanno chiesto di aprire una pratica per l’avvio di un procedimento per incompatibilità ambientale-funzionale nei confronti di Lo Voi. Col capogruppo azzurro al Senato, Maurizio Gasparri, che chiede espressamente al procuratore di "trarre le conclusioni" dopo il susseguirsi di "maldestre" vicende che lo hanno visto protagonista.

L’ultimo capitolo delle tensioni con Palazzo Chigi e i servizi riguarda documenti riservati su Caputi, ma il procuratore di Roma, già inquisitore di Matteo Salvini nel processo Open Arms e oggetto di polemiche per voli di Stato sulla tratta Roma-Palermo, è finito nel mirino dell’esecutivo soprattutto per il caso Almasri. E in particolare per non aver rigettato, ma trasmesso al tribunale dei ministri, la denuncia per "favoreggiamento e peculato" contro la premier, il ministro dell’Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, e il sottosegretario Alfredo Mantovano.

Una vicenda ascritta allo scontro con la magistratura sulla separazione delle carriere voluta dal governo, anche se Lo Voi non ha mai militato nelle correnti di sinistra. Il nocciolo diplomatico della questione riguarda infatti i rapporti con l’Europa e gli Usa, rispettivamente la più autorevole patrocinatrice e accusatrice della Corte dell’Aja, e in secondo ordine lo scontro con le toghe. È arcinoto che Meloni preferirebbe continuare a svolgere il ruolo di mediatrice con l’Ue preferita da Washington e viceversa, attraverso cui finora ha lucrato credito internazionale e consenso. Ma in realtà si trova stretta tra l’europeismo barricadero di Ursula von der Leyen e l’accondiscendenza delle destre verso Trump. A cominciare dall’ascesa in Francia di Marine Le Pen, tanto trumpiana quanto sciovinista, e che in futuro potrebbe contendere con maggiore forza a Meloni lo scettro di regina d’Europa anziché di feudataria di Washington.