Lunedì 3 Marzo 2025
REDAZIONE POLITICA

Salvini: “Vergogna, vergogna, vergogna”. Conte: “Solito complottismo”. Meloni indagata sul caso Almasri, le reazioni politiche

L’opposizione chiede chiarimenti sulle responsabilità politiche del governo mentre la maggioranza ritiene l’avviso di garanzia alla presidente del consiglio e a tre ministri “l’ennesimo attacco della magistratura”

Roma, 28 gennaio 2025 – Da una parte l’opposizione che “chiede chiarezza” sul caso Almasri e bolla l’avviso di garanzia alla presidente del consiglio Giorgia Meloni e altri ministri come “atto dovuto”, dall’altra le forze di maggioranza che lo reputano “l’ennesimo attacco della magistratura alle istituzioni che non si fanno intimidire”. Nulla di inedito, insomma.

Conte: “Solito complottismo e vittimismo della Meloni”

"La ricetta di Meloni e soci è sempre la stessa: complottismo e vittimismo, dai treni ai migranti. Non lasciatevi distrarre: lo fanno per non parlare dei loro errori e dei problemi reali dei cittadini, dei tagli sulle buste paga, delle zero-soluzioni su carovita e crisi industriale. Quanto al caso del criminale libico, una cosa è già certa: il Governo ha combinato un grave disastro politico, mettendo in fila menzogne e versioni diverse, senza spiegarci davvero perché hanno imbarcato a nostre spese e con tutti gli onori su un volo di Stato un criminale libico anziché consegnarlo alla Corte penale internazionale". Lo scrive su Facebook il leader del M5S Giuseppe Conte. "Se ora Meloni ha ricevuto un avviso di garanzia su questa vicenda - che peraltro è un atto dovuto - ne risponda serenamente, se non ha nulla da nascondere: è successo anche a me sul Covid ma nessuno di voi mi ha sentito frignare contro i magistrati, fino all'archiviazione – aggiunge –. Meloni dimostri rispetto dei ruoli e delle istituzioni: si tolga il guscio da Calimero. P.s. Meloni dice che la denuncia sarebbe partita da un politico di "sinistra". Ci risulta che il politico in questione abbia militato fino agli anni Novanta nello stesso partito di Meloni".

Salvini: “Vergogna, vergogna, vergogna”

"Giorgia Meloni indagata per il rimpatrio del libico Almasri, avvisi di garanzia per il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. Vergogna, vergogna, vergogna. Lo stesso procuratore che mi accusò a Palermo ora ci riprova a Roma con il governo di centrodestra. Riforma della giustizia, subito!". Lo scrive sui social Matteo Salvini.

Valditara: “Ristabilire netta separazione dei poteri”

"Totale solidarietà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, al sottosegretario Alfredo Mantovano. È urgente ristabilire una netta separazione dei poteri. La difesa della sicurezza nazionale attiene alle scelte sovrane del governo della repubblica". Così su X il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Serracchiani: “Responsabilità politiche evidenti”

“Non spetta a noi valutare se ci sono ipotesi di reato ma le responsabilità politiche del governo e della Presidente del Consiglio sono evidenti. Per questo ci aspettiamo che domani in Aula chiariscano ogni aspetto di questa vicenda”. Così in una nota Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del PD.

Gasparri: “Sgomenti per temerarietà delle toghe”

"Sono sconcertato da questa iniziativa che conferma lo stato di insubordinazione sostanziale in cui si trova la magistratura italiana. C'è davvero da rimanere sgomenti per tanta temerarietà delle toghe". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, al Gr Rai.

Schlein: “Meloni chiarisca in Parlamento”

“Le questioni giudiziarie non attengono al nostro lavoro, ma è sul piano politico che insistiamo dall'inizio chiedendo a Giorgia Meloni di non nascondersi dietro ai suoi ministri e venire lei domani in Aula per chiarire al Paese per quale motivo il governo ha scelto di riaccompagnare a casa un torturatore libico per il quale la Corte penale internazionale aveva spiccato un mandato di arresto". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Tajani: “Una reazione alla riforma della Giustizia”

"Sono solidale con Giorgia Meloni, Matteo Piantedosi, con il ministro Nordio, con il sottosegretario Mantovano, questa scelta" di inviare loro un avviso di garanzia per il rimpatrio di Almasri, "mi sembra veramente una reazione alla riforma del governo sulla separazione delle carriere. E' una reazione gemella a quella compiuta da alcuni magistrati nei giorni scorsi contro il governo, mi sembra una scelta priva di qualsiasi fondamento". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Anontio Tajani in un punto stampa a Villa Madama per un incontro sulle Giornate della Moda. "Io sono per la separazione dei poteri e credo che il potere giudiziario debba rispettare la volontà del potere legislativo perché le leggi le fa il Parlamento, non le fanno alcuni giudici", ha sottolineato Tajani.