Giovedì 30 Gennaio 2025
REDAZIONE POLITICA

Caso Almasri, parla Li Gotti: “Liberato un boia per fermare i migranti”. Meloni: “Tiriamo dritto”

Le dichiarazioni a La Stampa e a Radio24 dell’avvocato che ha presentato l’esposto che ha portato a indagare, fra gli altri, la premier Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Unico legale l’avvocato Bongiorno

Roma, 29 gennaio 2025 – “Liberare il generale Almasri è una scelta peggiore di quella di Trump. Il presidente americano ha incatenato i migranti, noi abbiamo scarcerato un boia”. L'avvocato Luigi Li Gotti, sottosegretario alla Giustizia dal 2006 al 2008 con il governo Prodi, tra i difensori dei famigliari della tragedia di Cutro, sul caso del generale libico ha presentato un esposto contro la premier Giorgia Meloni e i ministri coinvolti che ha portato a un avviso di garanzia.

Li Gotti: “Liberato un boia”

E ora risponde agli attacchi del centrodestra in un’intervista a La Stampa e con dichiarazioni a Radio24 sul caso Almasri. “Come cittadino mi sono sentito ingannato”, “il generale libico è stato arrestato e poi rimandato indietro con un aereo di Stato solo perché il ministro della Giustizia è stato inerte”, “prima che la Corte d'Appello di Roma si pronunciasse, il volo era già pronto. È evidente che il ministro ha detto una falsità”, “abbiamo restituito alla Libia, con tutti gli onori, un criminale che continuerà a fare ciò che ha fatto sino ad ora. Gestire un centro di detenzione con torture, lavori forzati, omicidi”.

Meloni, ho ricevuto avviso di garanzia da Lo Voi per Almasri
Giorgia Meloni con l'avviso di garanzia ricevuto e insieme ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano anche loro indagati

Li Gotti spiega poi quali ritiene essere i motivi della “scelta” del Governo di rimandare il Libia Almasri.  “Al governo serve un boia per impedire le partenze per l'Italia. Ragione di Stato? La apponessero. Dicessero: 'Noi non possiamo parlarne”.

Per l'avvocato Li Gotti  si tratta di un caso “senza precedenti”, “l'Italia ha liberato un boia. E sono state dette innumerevoli bugie”.

L'avvocato Luigi Li Gotti e la premier Giorgia Meloni
L'avvocato Luigi Li Gotti e la premier Giorgia Meloni

Li Gotti e la politica

Sulle polemiche politiche, l’accostamento a Prodi (dunque una militanza di centrosinistra) La Stampa ricostruisce che Li Gotti nasce come militante dell’Msi (il partito di destra nato dopo il Fascismo). Noi eravamo della corrente di sinistra, ci rifacevamo a un parlamentare dell'Msi che era Luigi Filosa. Che era un socialista, ma eletto nelle file dell'Msi. Il Movimento sociale italiano era un contenitore di diverse anime. C'era di tutto”. Poi il passaggio all'Italia dei Valori: “Era il periodo in cui c'era la vicenda di Berlusconi. Si discuteva del legittimo impedimento, delle leggi ad personam, della riforma della prescrizione. Erano interventi normativi fatti per favorire Berlusconi”, “non mi riconoscevo più in quello schieramento”.

Approfondisci:

Salvini: “Vergogna, vergogna, vergogna”. Conte: “Solito complottismo”. Meloni indagata sul caso Almasri, le reazioni politiche

Salvini: “Vergogna, vergogna, vergogna”. Conte: “Solito complottismo”. Meloni indagata sul caso Almasri, le reazioni politiche

Li Gotti e i pentiti di mafia

E “sull’accusa” di aver difeso pentiti mafiosi: “Sì, ho difeso tante persone. Ho anche rappresentato i famigliari del commissario Calabresi. Ho fatto diverse cose” e di mafiosi “ho preso la difesa di alcuni. Ad esempio quando Giovanni Falcone mi chiese di assistere Francesco Marino Mannoia che non aveva più difensori”, “in quel periodo stavo facendo il processo Calabresi. Falcone mi chiamò e mi chiese se me la sentivo di assistere Mannoia. E io per rispetto per me stesso, per la deontologia, dissi di sì. Poi arrivarono altri. Io difendo la persona, non il reato”.

Meloni: “Tiriamo dritto”

E stamattina Giorgia Meloni ha difeso l’operato del Governo con un post su X. "Il nostro impegno per difendere l'Italia proseguirà, come sempre, con determinazione e senza esitazioni. Quando sono in gioco la sicurezza della Nazione e l'interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro. Dritti per la nostra strada".

Secondo quanto si apprende, il presidente del Consiglio, i ministri dell'Interno, Matteo Piantedosi, della Giustizia, Carlo Nordio, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, Alfredo Mantovano, hanno deciso congiuntamente di nominare quale unico legale l'avvocato Giulia Bongiorno per la vicenda. Una scelta che, spiegano fonti di Palazzo Chigi, "sottolinea la compattezza del governo anche nell'esercizio dei propri diritti di difesa".

Bongiorno, che è senatrice della Lega e presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, ha difeso il vicepremier Matteo Salvini nel processo Open Arms a Palermo, ottenendo per l'ex ministro dell'Interno l'assoluzione il 20 dicembre scorso.

L’Anm: “Fatto ciò che prevede la legge”

"Mettere in relazione le critiche della magistratura associata alla riforma con quanto accaduto è semplicemente assurdo. I magistrati fanno il loro dovere quotidianamente con rigore, professionalità e imparzialità. Il fatto che ci possa essere una valutazione critica sulle iniziative di riforma costituzionale non ha alcuna attinenza con altro. Mi sembra disinformazione anche solo adombrare simili scenari e mi rincresce che dichiarazioni di questo tipo, non improntate a rispetto fra istituzioni, provengano da chi ricopre cariche istituzionali”. Così il segretario dell'Anm Salvatore Casciaro in merito all'avviso ai vertici di governo della denuncia sul caso di Almasri. “Si tratta di una comunicazione di avvenuta trasmissione degli atti al tribunale dei ministri, così dice la legge”, aggiunge. “La comunicazione di avvenuta trasmissione degli atti al tribunale dei ministri è un atto dovuto, contemplato da una legge costituzionale che prevede che l'attività di indagine venga svolta dal tribunale dei ministri e non dalla procura della Repubblica. Solo in caso di denunce manifestamente infondate e fantasiose ci potrebbe forse essere un margine ridottissimo di valutazione ed evidentemente non è stato ritenuto un caso rientrante in quella tipologia”.

Elezione giudici Consulta, Ciriani: “Non c’è clima per accordo”

Le proteste delle opposizioni dopo l'annullamento dell’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri hanno fatto saltare non solo i lavori dell'Aula di Montecitorio ma anche anche la seduta del Parlamento, in programma domani, per l'elezione di quattro giudici della Consulta.

“Il clima non mi pare che sia di quelli che consentono un voto bipartisan" ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine della conferenza dei capigruppo. "E comunque – ha aggiunto – il presidente della Camera ha già deciso che domani non si fa nulla. Ha tagliato la testa al toro".

Camere Penali: “Scelta sbagliata della Procura di Roma”

"Questa scelta della procura di Roma è stata sbagliata, perché in questo modo sulla vicenda Almasri i ministri sono stati sottratti al confronto con il Parlamento. Ma non credo che ci siano orologerie nascoste dietro questi interventi della magistratura”. Così il presidente dell'Unione camere penali, Francesco Petrelli, in merito all'avviso ai vertici di governo della denuncia sul caso di Almasri. “Credo che nelle condotte e nelle scelte del governo sul caso Almasri vi siano delle evidenti opacità, che però andavano sciolte nelle sede opportuna che è quella parlamentare. Siamo perplessi del fatto che questioni, le quali evidentemente sono il frutto di scelte di natura politica, possano essere disinvoltamente assoggettate a un sindacato della giurisdizione”, ha aggiunto.