Rocco, 22 settembre 2018 - Se nella manovra finanziaria "non dovessero uscire i soldi per il reddito di cittadinanza, tutto il 2019 sarà dedicato a far fuori questi pezzi di m. del Mef". Le parole sono quelle di Rocco Casalino, capo della comunicazione del Movimento 5 Stelle e portavoce del premier Giuseppe Conte, contenute in un audio WhatsApp diffuso questa mattina da Repubblica.it e ilGiornale.it, che ha suscitato subito gran scalpore. Casalino sembra rivolgersi a un giornalista ("domani se vuoi uscire con una cosa che può essere simpatica... la metti un po’ come fonte parlamentare, però, eh"). Non ce l'ha con Tria: "C'entra il giusto, è un ministro serio". Ma con le "resistenze" dentro il ministero dell'Economia, perché "non è accettabile che non si trovino 10 miliardi del c...". Nel Movimento 5 Stelle è "pronta una megavendetta", contro quelle "persone che stanno dentro al Mef da 10 anni" e che "proteggono il solito sistema".
Audio contro il Mef, Casalino si difende. Conte: "Diffusione è contro la Costituzione"
Le opposizioni in parlamento sono sul piede di guerra con il Partito Democratico che invoca le dimissioni, mentre il sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti frena: "Il portavoce del premier non può cacciare nessuno". Da parte del M5S, invece, la difesa di Casalino è totale.
PD: "CONTE LO CACCI" - L'audio circola velocemente in rete e solleva le ire del Partito Democratico. Matteo Orfini si appella a Conte: "Dimostri di avere un briciolo di autonomia e allontani questa gente indegna", scrive su Twitter il presidente dem, mentre Emanuele Fiano chiede le dimissioni di Casalino: "Le Istituzioni non sono roba loro. Noi non possiamo accettare che si calpestino le più elementari regole della democrazia. Attenti si comincia così nei regimi". Si fanno sentire anche il segretario Maurizio Martina ("le parole del portavoce del premier Casalino sono inaudite. Se Conte ha un minimo di senso delle istituzioni lo allontani immediatamente") e il candidato alla segreteria Nicola Zingaretti: "L'arroganza del potere contro le persone, a difesa di un partito e non dei cittadini - cinguetta il governatode del Lazio -. Vergognatevi, chiedete scusa e andate". Scrive poi l'ex premier Paolo Gentiloni: "Chi lavora nelle istituzioni ha l’obbligo di servirle con disciplina e onore. Il signor Casalino non è più compatibile con la sua funzione".
"Nel 2019 ci concentreremo a fare fuori tutti questi pezzi di merda del mef". "Non ce ne fregherà niente, ci sarà una cosa ai coltelli". Così parlò Casalino, portavoce del premier. Presidente Conte, dimostri di avere un briciolo di autonomia e allontani questa gente indegna.
— orfini (@orfini) 22 settembre 2018
Sulle stesse posizioni Liberi e Uguali. "Cosa aspetta il Ministro Tria a chiedere a Conte le dimissioni? - twitta il capogruppo LeU a Montecitorio Federico Fornaro, esponente di Mdp-Articolo uno -. Inaccettabile e minacciosa aggressione verbale ai dirigenti Mef da parte del portavoce del Presidente del Consiglio a cui il M5S fornisce oggi una copertura politica ancor più vergognosa".
FORZA ITALIA - E anche da Forza Italia arrivano voci indignate. "Conte e Tria possono tollerare, dopo questo episodio, che questo personaggio ricopra ancora questo incarico? - dichiara l'ex ministro Fi Maurizio Gasparri - Se un qualsiasi altro portavoce di governo, in altre epoche, avesse fatto quello che ha fatto Casalino sarebbe stato costretto alle dimissioni immediate. Minacce nei confronti dei dirigenti del Ministero del Tesoro diffuse con whatsapp sonori per far capire chi comanda. Casalino non solo è inadeguato al ruolo che ricopre, ma crede che si giochi ancora al Grande Fratello". Il senatore azzurro Francesco Giro invita Conte a "cacciare Casalino a calci nel sedere. Comunque se questo è il clima credo che il Governo sia in uno stato preagonico".
M5S DIFENDE CASALINO - Intanto il Movimento blinda il portavoce. "Quello che è stato ripetuto per l'ennesima volta ai giornalisti De Angelis e Salvatori da Rocco Casalino, era la linea del MoVimento 5 Stelle detta e ridetta in tutte le salse - si legge in un posto del Blog delle Stelle -. Siamo assolutamente convinti (ed è sotto gli occhi di tutti) che nei ministeri c'è chi ci rema pesantemente contro". Il presidente della Camera, Roberto Fico, biasima i giornalisti ("è assurdo che scoprano le proprie fonti"). Mentre parlamentari pentastellati sottolineano che quello di Casalino "non è un attacco nei confronti di Tria". Ma una "difesa" del titolare del dicastero di via XX settembre".