Venerdì 27 Dicembre 2024
ANTONIO TROISE
Politica

"Niente Tav", Casaleggio sceglie la linea dura

"Movimento contrario da sempre, ma non credo che il governo salti". Salvini fa pressing

Beppe Grillo, Luigi Di Maio e Davide Casaleggio dei 5 Stelle (Newpress)

Roma, 3 marzo 2019 - Condannati a litigare. Ma anche a trovare un accordo, magari provvisorio ma che di fatto faccia rinviare a dopo le elezioni europee il redde rationem. Lo certifica in serata lo stesso Matteo Salvini: «Il treno viaggia più veloce, inquina di meno, costa di meno. Quindi sono disponibile a ragionare su tagli di eventuali grandi opere come la stazione di Susa. Però serve viaggiare di più, viaggiare meglio, spendere di meno, inquinare di meno e quindi stiamo lavorando per trovare un accordo». 

Di certo, l’affaire Tav continua a dividere Lega e Cinquestelle. Ma anche ad agitare le acque dentro il Movimento, tanto che tutti i maggiorenti grillini si affrettano a smentire un sondaggio che vedrebbe gli elettori dei 5 Stelle in maggioranza favorevoli alla Tav. E non manca chi legge l’avviso di Casaleggio («La base è contro») come un monito per lo stesso Luigi Di Maio. Nel frattempo le opposizioni si scatenano contro Toninelli. Il Pd rilancia la mozione di sfiducia e Silvio Berlusconi lo definisce uno «scemo».

I tempi sono stretti, anche perché da Bruxelles e da Parigi il pressing diventa sempre più stringente. Entro la settimana, poi, bisognerà capire in che maniera far ripartire gli appalti evitando di perdere i fondi europei. Ieri, a far salire la tensione, i rumors su un sondaggio fra gli iscritti del Movimento con un esito a sorpresa. Una notizia che il Movimento smentisce con una nota ufficiale. E che spinge Davide Casaleggio, il figlio del fondatore dei Cinquestelle, a chiarire: «È un tema sul quale si è dibattuto da anni e la base ha già espresso in modo univoco la sua posizione». Insomma, nessuna retromarcia. Ancora Casaleggio: «Non sta a me dire e nemmeno pensare se il governo possa saltare su questo argomento. Però, non credo». 

Ma sul fronte dei Cinquestelle, il fuoco di sbarramento sul progetto si intreccia con i sospetti sulle mosse di Di Maio per cercare una via d’uscita con la Lega. Anche se per il vice-premier arretrare in questo momento sulla Torino-Lione sarebbe impensabile. «È in gioco l’identità stessa del Movimento», fa sapere Alberto Airola. Mentre il sottosegretario pentastellato a Palazzo Chigi, Stefano Buffagni, non condivide nemmeno l’idea della cosiddetta mini-Tav: «Se oggi qualcuno ha questa idea geniale allora mi chiedo dov’era negli ultimi quindici anni. Perché allora vuol dire che hanno avallato sprechi di soldi in tutte le opere. Questo è un motivo in più per rimanere fedeli alla nostra linea». Di tutt’altro avviso la Lega, che spinge per sbloccare i lavori, anche rilanciando l’ipotesi della mini-Tav. Una soluzione bocciata, però, anche dal governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino: «È una bufala».