Bruno
Vespa
Come si comportano i consumatori dinanzi all’aumento dei prezzi? Facciamo un passo indietro. Diceva Andreotti che gli italiani sono bravissimi ad infilarsi nella scia delle ambulanze. Le crisi petrolifere del 1973 e del 1979 provocarono un formidabile aumento dei prezzi che dai carburanti si estesero a tutti gli altri beni determinando un’alta inflazione che durò molto a lungo. La benzina era l’ambulanza doveva correre, ma fu inseguita da fenomeni speculativi che si rinnovarono con la nascita dell’euro e dopo ogni crisi finanziaria. Dopo un lungo periodo di tranquillità, nel 2021 la pandemia ha fatto esplodere il costo dei trasporti delle merci, il ritorno della domanda dopo anni a zero spese per il Covid ha fatto aumentare i prezzi al consumo e questi sono di nuovo impazziti dopo la crisi energetica determinata dalla guerra ucraina. Ora l’inflazione è scesa da noi intorno al 6 per cento, la Bce vuole riportarci al 2, ma per far questo aumenta molto i tassi d’interesse che fanno crescere le rate dei mutui, il finanziamento delle aziende e di nuovo provocano l’aumento dei prezzi. Gli esperti dicono che questo circolo perverso durerà ancora un anno.
Gli italiani, intanto, stanno perfezionando la loro antica arte di arrangiarsi. Milioni di persone non rinunciano alle vacanze ma aspettano l’ultimo istante utile per scegliere tra l’aereo (punta degli aumenti speculativi a rischio sanzioni) e il traghetto e fra traghetto e traghetto. I supermercati comprano cara la frutta e la verdura (non è vero che gli agricoltori vendono a prezzi bassi) e stanno attentissimi con i ricarichi perché sanno che i consumatori sono diventati specialisti dello slalom. Il Garante della sorveglianza sui prezzi, dopo gli aerei, ha acceso un faro anche sull’ortofrutta.
Il ministro Urso, che ha l’ultima parola, dia un forte segnale di attenzione che dimostri ai cittadini di non essere stati lasciati soli.