Mercoledì 15 Gennaio 2025
GIOVANNI ROSSI
Politica

Caos treni "Sabotaggio"

L’esposto di Fs: incidenti sospetti. E anche ieri ritardi in tutta Italia . .

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, 51 anni

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, 51 anni

Disservizi e disagi. La circolazione ferroviaria registra un’altra giornata di crisi. Rallentamenti sull’Alta velocità Roma-Firenze all’altezza di Arezzo con ritardi oltre l’ora (anche sulla linea convenzionale). Guasti nel nodo di Verona e sulla Bari-Pescara. Problemi lungo le linee Roma-Napoli via Formia e Roma-Napoli via Cassino e sulla Roma-Formia. Da mesi la rete italiana su rotaia accumula guasti e inefficienze scatenando polemiche. Passeggeri inferociti e situazione insostenibile. Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, nel mirino dell’opposizione (Italia Viva ne invoca le dimissioni con una petizione pubblica), si sottrae alle proteste. Incontra il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar e non si presenta in parlamento al question time. Un’assenza fragorosa. Salvini rinvia la presenza parlamentare ad altra occasione e intanto rivendica "un piano da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie, con oltre 1.200 cantieri già attivi per recuperare decenni di ritardi". Poi attacca Matteo Renzi: "Se la prende con me... Ma non doveva ritirarsi dalla politica?" Sferzante la controreplica dell’ex premier: "Sei stato al governo più tempo di me, buffone. Da quando fai il ministro, è un ritardo continuo. Perché non ti dimetti come ti stanno chiedendo migliaia di cittadini?". Da Abu Dhabi Giorgia Meloni segue a distanza il caso. Come capo del governo, non vorrebbe finire su un binario incandescente. Elly Schlein, segretaria del Pd, la incalza così: "Di Meloni diranno che, quando c’era lei, non c’era un treno puntuale".

Le Ferrovie dello Stato provano a rompere l’assedio politico evocando uno scenario limite. Sabotaggio. L’esposto presentato in Questura, alla luce delle continue anomalie sulla rete, valorizza un elenco di circostanze ritenute sospette al punto da non "escludere in radice (...) attività interne e/o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il Gruppo Fs e il relativo management". "Ferrovie presenta un esposto contro Ferrovie per i disservizi provocati da Ferrovie. Bene cosi", ironizza Carlo Calenda, segretario di Azione. Alla Digos il compito di inviare un’informativa al vaglio della Procura.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani minimizza il momento difficile: "I ritardi che si registrano sulle diverse tipologie di collegamento si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni. Il tasso di puntualità è infatti del 74% sulle Frecce, dell’82,6% sugli Intercity e dell’88,9% sui Regionali". Le ragioni dei ritardi? "Per il 34% dell’infrastruttura, per il 25% del materiale rotabile". Il restante 41% dipenderebbe "da cause esterne". Le reazioni delle controllanti di Ferrovie dello Stato sono differenziate: il Mit (guidato da Salvini) considera l’esposto di Fs "rilevante e molto preoccupante"; il Mef, per bocca di Giancarlo Giorgetti, è più cauto: "Un complotto? Che ne so", risponde il ministro (leghista fuori dal coro). La grancassa parlamentare del Carroccio suona invece tutta per Salvini. "Consueto e indegno sciacallaggio dalla sinistra del malgoverno e del No a tutte le opere", polemizzano i capigruppo di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli denuncia: "Alle 11.55 il gruppo Fs annuncia un esposto all’autorità giudiziaria, alle 12.06 esce la nota congiunta dei capigruppo della Lega di Camera e Senato": una modalità per "spostare l’attenzione dal disastro".

"Il nostro sospetto, sempre più fondato, è che non ci sia né un ministro dei Trasporti né una premier che prenda in mano il dossier: Meloni dove sei?", chiede a gran voce il leader pentastellato Giuseppe Conte. "Salvini fa di tutto tranne che occuparsi di treni – chiosa il segretario di +Europa Riccardo Magi –. Quando si dimetterà, sarà già troppo tardi".