Ci sono dettagli che spesso sembrano insignificanti ma mostrano lotte di potere sotterranee che potranno avere rilievo in futuro. C’è un emendamento presentato dalla Lega che mira a ridurre il canone Rai compensandolo con un aumento del tetto pubblicitario dell’emittente di stato. Questo aumento di spazi pubblicitari va a danno dei concorrenti della Rai, su tutti il gruppo Mediaset. Salvini ha fatto dell’abbassamento del canone un punto programmatico, ma forse l’emendamento mostra anche la volontà di colpire in qualche modo Mediaset per le considerazioni critiche sulla destra radicale svolte da Marina Berlusconi a mezzo stampa qualche settimana fa.
La Lega ha puntato molto sulla partnership con il Rn e altre forze nazionaliste e vedersi, subito dopo la campagna elettorale per le europee, bocciati dalla figlia del fondatore del centrodestra non deve aver fatto piacere a Salvini. Senza contare che la Lega ha patito anche il superamento di FI, un partito che fino a qualche mese fa mirava a svuotare sul piano dei consensi. In questa ottica una reazione di Salvini contro i Berlusconi è plausibile. Certo ci sarà da scegliere nei prossimi mesi alcuni ruoli apicali in Rai e dunque questa mossa sembra rientrare anche dentro la lotta tra i partiti per lo spoil system delle reti di Stato, tuttavia il rapporto tra i Berlusconi e il centrodestra non sembra essere più così lineare. C’è per ora il sostegno finanziario a FI, ma le prospettive e i limiti di questo impegno da parte della seconda generazione di Berlusconi sono ancora incerti. È possibile che ci sia un progetto strategico di legare meno il brand Mediaset alla coalizione ideata dal Cavaliere, magari nell’ottica di una futura fusione internazionale. Per ora parliamo di un emendamento che può essere ritirato o modificato trovando altrove le risorse per la riduzione del canone, ma sembra uno di quei pizzini minacciosi che la politica manda all’imprenditoria.