Roma, 1 settembre 2024 – ”Un giorno che per me ha grande rilevanza”. Per quanto Andrea Orlando insista a schermirsi dietro ai “nodi da sciogliere”, la sua candidatura alla presidenza della Regione Liguria per il centrosinistra è cosa fatta dopo la nota di “sostegno” diramata dal leader del M5s Giuseppe Conte a seguito di quella con cui, poche ore prima, il senatore pentastellato Luca Pirondini si era chiamato fuori dalla contesa in favore del dem.
Lo spezzino Orlando sarà quindi il candidato del campo progressista alla successione di Giovanni Toti come governatore della Liguria. Oltre a quello di Pd e M5s, riscuote da sempre il sostegno di Avs e la “disponibilità” di +Europa. Rimangono complicati e “da definire” i rapporti col fronte centrista. A cominciare da Italia Viva, che a Genova sostiene la giunta di centrodestra dell’indipendente Matteo Bucci, ma all’indomani della presa di posizione di Matteo Renzi in favore del campo largo sarebbe orientata a convergere sul dem attraverso una lista civica.
Semmai Azione, nonostante la partecipazione al tavolo in sede locale, pare affatto riluttante a convergere nel centrosinistra, soprattutto in ragione dei “veti sulle infrastrutture” delle forze di sinistra. Il partito di Carlo Calenda potrebbe trovare ragioni d’intesa col centrodestra nel caso in cui fosse guidato dalla giornalista e parlamentare di Noi moderati Ilaria Cavo, che al momento è la più accreditata. Mentre l’alleanza si farebbe più complicata nel caso in cui emergesse come candidato il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi, anch’egli indipendente di area leghista come Bucci.
La nota diffusa da Conte sancisce praticamente la candidatura Orlando, affermando che il M5s la “sostiene convintamente” all’insegna della “convergenza sul profilo di maggiore unità” per “restituire ai cittadini liguri la possibilità di immaginare un futuro migliore, improntato alla trasparenza e all’etica pubblica”. Risponde Orlando a margine di un evento nello Spezzino: “L’appoggio del M5s è un fatto assolutamente importante e non può essere sottovalutato. Ci sono ancora nodi da sciogliere e questioni da affrontare. La coalizione sta lavorando in queste ore e credo che sia giusto attendere per poi tirare le somme”.
Ed ecco le somme, o quasi: nel pomeriggio i rappresentanti delle delegazioni regionali di Pd, M5s, Avs e Azione escono con una nota che prende atto “del positivo dialogo nel merito delle proposte programmatiche” che “ha portato all’individuazione di Andrea Orlando” come candidato. Ma dai vertici nazionali del partito di Calenda arriva subito uno stop: “coi veti sulle infrastrutture posti da alcune forze, non si va da nessuna parte”. E in serata è una nota ufficiale che da Roma tira il freno: “La scelta se partecipare o meno ad una coalizione verrà assunta dal Direttivo Nazionale sulla base degli impegni programmatici. L’incontro per noi non è conclusivo”. Da Iv intanto, stando alle indiscrezioni, gli esponenti del partito di Matteo Renzi potrebbero aderire a Genova alla lista civica di Bucci e a livello regionale a un’altra formazione civica alleata con Orlando e che ammicca a Azione. Posto che quest’ultima non si volti dall’altra parte.