Giovedì 15 Agosto 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Campo largo in salita, Bari ancora senza giunta. M5s e sinistra: patti traditi. Il caso Liguria è un caos

Nel capoluogo pugliese si attende un accordo da cinquanta giorni. Fratoianni (Avs): Renzi non lascia le giunte di centrodestra? Inutile parlare. Calenda in partita a Genova: il nostro appoggio a Orlando non è scontato

Roma, 15 agosto 2024 – La giunta di Bari in clamoroso ritardo a quasi due mesi dal voto. Il veto del Movimento 5 Stelle e di Avs a Italia Viva nella coalizione che sosterrà il candidato del centrosinistra alla Regione Liguria Andrea Orlando perché i renziani appoggiano il sindaco di Genova Marco Bucci che è di centrodestra. E sul tavolo anche i casi del Piemonte e della Basilicata, dove quel che resta del Terzo Polo è alleato con i governatori di Forza Italia Alberto Cirio e Vito Bardi. Insomma, la costruzione del Campo Largo allargato (almeno a Iv, anche se dalle parti di Azione si comincia ad avvertire qualche tentazione di convergenza) è irta di ostacoli politici. E di incoerenze da sanare. Anche perché se è già difficile andare d’accordo in due (Pd e M5s in Puglia nonostante una vittoria elettorale importante perché non scontata dopo i casi di corruzione in comune), figuriamoci con un terzo incomodo del calibro di Matteo Renzi.

Michele Laforgia con Giuseppe Conte
Michele Laforgia con Giuseppe Conte

Il caso Bari

Le ultime notizie sulla giunta di Bari dicono che la quadra si sarebbe trovata su due assessorati. Ma il condizionale è d’obbligo perché da cinquanta giorni si attende una fumata bianca. L’ultima lite, che ha portato quasi alla rottura, è partita dal rifiuto di una poltrona. Ovvero quella di presidente del Consiglio comunale. A dire no è stato Michele Laforgia, arrivato terzo al primo turno con l’appoggio di Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni e poi sostenitore del vincitore, ovvero Vito Leccese, ex braccio destro di Antonio Decaro. Laforgia ha fatto sapere che Leccese ha tradito gli accordi raggiunti prima del ballottaggio. Poi l’associazione ’La Giusta Causa’, fondata dall’avvocato penalista, ha chiesto al primo cittadino di ritirare l’ordinanza sulla sicurezza urbana appena varata.

La trattativa in Liguria

Un paio di giorni fa i due contendenti si sono visti per un chiarimento. Che sembra aver chiarito poco, visto che Laforgia ha detto che ancora deve "verificare se ci sono le condizioni per partecipare al governo della città". Mentre prende quota la possibilità che all’alleanza che lo ha sostenuto alla fine vadano due assessorati, anche se la richiesta sarebbe di arrivare a tre. Intanto un’altra trattativa incandescente va avanti in Liguria, dove Carlo Calenda dice che l’ingresso di Azione nella coalizione che sosterrà Andrea Orlando come governatore "non è scontato". Mentre l’altra ala del fu Terzo Polo, ovvero Italia Viva, non pare disposta a fare passi indietro dalla maggioranza di cui fa parte, come le chiedono i grillini: a Genova ha un assessore, Mauro Avvenente, e sostiene la giunta con due consiglieri.

Con noi o contro di noi

Non solo. Perché a farlo notare in modo piuttosto perentorio nei giorni scorsi è stato anche il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: "Le giunte di Genova e della Basilicata per esempio sono esperienze finite? Renzi sta organizzando una conferenza stampa per annunciare l’uscita? Fino a quando questo non avverrà, inutile discutere. È puro teatro". Mentre il M5s è tornato a ribadire la sua posizione con il deputato Michele Gubitosa ad Agorà: "Renzi entra nei partiti e distrugge tutto, dalla base ai leader. Lo abbiamo già visto con il governo Conte e con il Pd. Purtroppo, a noi preoccupa l’inaffidabilità politica. Poi il Pd fa quello che vuole ma per noi Renzi, e i Dem lo sanno, è un problema". Alla segretaria Elly Schlein il difficile compito di trovare una soluzione.