Mercoledì 13 Novembre 2024
COSIMO ROSSI
Politica

Salario minimo, Calenda ci spera ancora: "Meloni ci convochi subito. A milioni di italiani serve aiuto"

Il leader di Azione: è una misura a costo zero, il fondo di supporto si può anche non implementare

Roma, 23 luglio 2023 – "Aspetto che questa disponibilità, che ho appreso della stampa, si trasformi in un segnale ufficiale da parte della premier". Per questo il leader di Azione Carlo Calenda si augura a breve la convocazione a palazzo Chigi di un tavolo sul salario minimo legale da parte di Giorgia Meloni e i ministri competenti.

Carlo Calenda
Carlo Calenda

Un fresco sondaggio di Alessandra Ghisleri rivela che il 70% degli italiani è favorevole al salario minimo. Pensa che sia questo il motivo delle caute aperture da parte del governo?

"Per ora è una disponibilità che apprendo dai giornali, ma non è che abbia ricevuto segnali ufficiali. Ho lungamente auspicato un incontro su un tema che interessa 4 milioni di italiani che lavorano duramente ma non arrivano alla soglia di sussistenza. Lo scorso anno l’inflazione ha colpito al 17% i redditi più bassi. Significa che chi lavora nella vigilanza e guadagna 800 euro al mese si è visto decurtare materialmente il potere di spesa di 136 euro. Il salario minimo esiste in tutti i Paesi del G7 e tutti quanti lo stano aumentando per questa ragione".

Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto (FdI), propone che le opposizioni accettino un rinvio a settembre. È una strada praticabile?

"In questo momento, se posso permettermi, mi sembra una proposta sbagliata. Mi sembra sbagliato qualunque intervento che possa turbare il dialogo tra maggioranza e opposizione su un tema che è trasversale. Non mi metterei a far ultimatum da una parte o dall’altra. Cerchiamo piuttosto di portare a casa soluzioni utili per tutti gli italiani".

Quale sarebbe quindi la road map da adottare?

"Bisogna organizzare un incontro a palazzo Chigi con la presidente del Consiglio e i ministri dell’Economia e del Lavoro, in modo da presentare questa proposta unitaria di salario minimo che non prevede indicizzazioni che genererebbero inflazione e viene recepito in un anno dai contratti nazionali, superando perciò tutte le preoccupazioni del governo. Dopodiché ho sempre detto che se c’è una proposta alternativa io sono pronto ad ascoltare. L’importante è risolvere la condizione di chi lavora e non arriva a fine mese conducendo una vita dignitosa. Il che, come recentemente ricordato dal capo dello Stato, è incostituzionale".

Dalla maggioranza obiettano la mancanza di copertura finanziaria…

"Per quanto riguarda il salario minimo il costo è zero. Nella proposta è inserito un fondo, non quantificato e rimesso alla legge di bilancio, per l’eventuale supporto ai settori che affrontano un maggiore aumento del costo del lavoro. Ma è una misura che si può decidere di prendere o anche no. La cosa fondamentale è farla finita con contratti come la vigilanza, a 4,5 euro l’ora, o le cooperative pulizie da 4 euro a cottimo, perché sono indegni di un Paese civile".

A Cesena è nata Energia popolare, la nuova area del presidente Stefano Bonaccini, che chiede al Pd di guardare con eguale attenzione al Terzo polo oltre che ai 5stelle per le alleanze. Considerato che oltre alle europee il prossimo anno si vota in 4 mila comuni, lo considerate un segnale positivo?

"Intanto noi coi 5stelle non ci possiamo alleare perché la pensiamo diversamente su tutto: non condividiamo niente, dalla politica energetica contro i termovalorizzatori alla guerra in Ucraina. Il punto, perciò, è sempre verificare se ci sono candidature di cui condividiamo il programma. Sennò andiamo da soli. Discutere astrattamente di queste cose è solo un modo per allontanare gli elettori. Quello che dobbiamo fare sono battaglie concrete come sul salario minimo: sulle liste di attesa per la sanità o su Industria 4.0., finanziata dai fondi del Pnrr, su cui il governo si è impegnato".

Mercoledì va in aula la mozione presentata dai 5 stelle: ritiene che il parlamento debba sfiduciare la ministra del Turismo Daniela Santanchè?

"Noi siamo dell’avviso che la ministra debba dimettersi, perché ha tenuto un comportamento incompatibile col suo ufficio. Ma la mozione di sfiducia è solo un regalo alla premier Meloni, in quanto verrà bocciata, consentendole così di rimettersi alla sovranità del parlamento riguardo al caso".