Domenica 19 Gennaio 2025
SIMONE ARMINIO
SIMONE ARMINIO
Politica

Calenda alla finestra: "Basta politicismi, servono temi concreti"

Azione era a Orvieto. "Gentiloni? Gli auguro il meglio"

Azione era a Orvieto. "Gentiloni? Gli auguro il meglio"

Azione era a Orvieto. "Gentiloni? Gli auguro il meglio"

Senatore Carlo Calenda (foto), leader di Azione, come giudica i due eventi di Milano e Orvieto? "Imperscrutabili".

Addirittura? "Sì, come imperscrutabili sono le vie del Pd".

Beh, non c’era solo il Pd. "Sono due iniziative di partito".

L’idea era rifondare il centro. "E allora perché da entrambi i palchi si è sentito: noi siamo e resteremo nel Pd?".

Dunque, bocciati? "No, chiariamo, le iniziative interne ai partiti noi le rispettiamo. Queste poi sono espressione di un disagio che comprendiamo, lo spostamento del Pd di Schlein su posizioni che io ritengo non all’altezza di una sinistra di governo".

Esempi? "Proposte sociali da 100 miliardi di euro in più, ammiccamenti con la rivolta sociale. Cose che vanno bene per un’alleanza con Avs e M5s, non per la costruzione di un centrosinistra".

Torniamo ai due eventi. Azione era presente... "Sono sempre interessato a un’interazione con l’area riformista del Pd".

Avete scelto Orvieto. Perché? "È un evento a cui abbiamo sempre partecipato, e in più ho una vicinanza umana e politica con Paolo Gentiloni. Gli auguro il meglio, anche se il rischio è che la sua idea di politica fondata sulla concretezza dell’azione di governo oggi nel Pd sia minoritaria".

Ma esiste centro fuori dal Pd? "Il centro esiste e al momento ci siamo rimasti soltanto noi, considerato che Iv è ormai stabilmente nel Campo largo. Convergano anche gli altri. Costruiamo un’alternativa concreta di governo. Con il salario minimo ci siamo riusciti".

Altri temi? "Parliamo seriamente di politica industriale, di sanità, energia, controllo dei confini. Parliamo di sicurezza, un tema centrale su cui a sinistra c’è ancora un’inspiegabile reticenza".

Il centro è cattolico, si è detto a Milano e Orvieto. È vero? "Dentro Azione ci sono persone che provengono dall’esperienza del socialismo riformista, da quella repubblicana, liberale, popolare e anche cattolica. Il partito dei cattolici, invece, in quanto tale, è roba vecchia".

L’altra idea è rifare l’Ulivo. "(alza gli occhi al cielo, ndr). Il problema della sinistra è che è ferma al passato. Siamo ancora alla ricerca di un nome nuovo che faccia da paravento agli schemi vecchi. Ora, i nomi non sono un problema: che sia Ruffini o Gentiloni, io li sfido a trovare il coraggio di venire con noi a costruire un’area liberal democratica e repubblicana. Iniziando un percorso che non nasca da FI o dal Pd per diventarne l’ennesimo ammennicolo".

Un centro ex novo? "Nuovo, forte, indipendente e con un’idea di governo".

Manca uno slogan. "Basta federazioni, federatori, basta politicismo. Riportiamo gli elettori al voto con risposte nette su temi concreti. Su questo noi ci siamo".