Roma, 9 luglio 2023 – Ancora non è approdato nella Rai del nuovo corso meloniano e Filippo Facci già rischia di non arrivarci neppure su Raidue, prima del tg della sera. E nonostante le sue scuse in calcio d’angolo. Il giornalista e polemista di Libero ha scatenato una polemica per un suo articolo su Leonardo Apache La Russa e la presunta violenza sessuale. L’8 luglio, sul giornale diretto da Alessandro Sallusti, Facci ha scritto: "Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa". Una frase scorretta che l’ex giornalista Rai Sandro Ruotolo, già senatore Pd e responsabile dell’informazione dem, ha reso pubblica innescando una polemica: "Conviene alla Rai, al servizio pubblico, affidare un programma a Filippo Facci che si esprime così su Libero ? Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria? Che dice il comitato etico della Rai? Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene dirigenti di Viale Mazzini. Il servizio pubblico è di tutti, ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista".
Dopo una giornata di polemiche, Facci ha risposto: "Riscriverei quella frase? No, perché conta un solo fatto: che la frase non ha portato niente di buono e che ha fatto malintendere un intero articolo. La professionalità innanzitutto, l’orgoglio personale poi – ha detto Facci –. La sconfitta professionale consiste tipicamente nell’illudersi che abbiano cognizione di causa prima di attribuirti odiosi reati: che insomma non ti trasformeranno in carne da cannone".
L’articolo ha comunque fatto sì che tra i vertici della Rai si sia aperta una riflessione sull’opportunità di mandare in onda la sua nuova striscia, I Facci del giorno , soprattutto perché il giornalista non ha ancora firmato il contratto. Francesca Bria, consigliera di amministrazione Rai in quota Pd, attacca: "I contenuti espressi sono incompatibili con i valori e le policy del servizio pubblico. I vertici Rai sospendano la striscia del giornalista". Idem i sindacati Cpo Fnsi, Cpo Usigrai e Giulia Giornaliste: "Il racconto della violenza può diventare un’altra violenza, ancora più grave, annientando una seconda volta la vittima nell’affannosa ricerca di alibi per il colpevole. Denunciamo l’ennesimo uso di un linguaggio sessista e morboso".
Ma non solo la Rai, anche la politica ha detto la sua. Carlo Calenda (Azione): "Facci? Un troglodita che in ogni altro Paese europeo dopo aver scritto questa roba qui, non scriverebbe più neppure sul giornale condominiale". Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: "La ragazza ha subito uno stupro caro Facci! Si vergogni! Presenterò un’interrogazione in Commissione di Vigilanza per chiedere come l’azienda Rai possa permettere che Facci possa condurre un programma sulla rete pubblica".