Roma, 26 novembre 2018 - Maria Elena Boschi augura ad Antonio Di Maio, padre di Luigi, "di non vivere mai quello che suo figlio e i suoi amici hanno fatto vivere a mio padre e alla mia famiglia". La deputata Pd appare in un videomessaggio postato sui suoi profili social. E commenta la vicenda del genitore del vicepremier, nella bufera dopo la denuncia a Le Iene di un ex operaio della sua impresa, Salvatore Pizzo, che lo ha accusato di adoperare lavoro nero.
"Il fango fa schifo"
"Mio padre è stato tirato in mezzo ad una vicenda più grande di lui per il cognome che porta e trascinato nel fango da una campagna di odio - attacca la Boschi -: caro signor Di Maio, il fango fa schifo", dice riferendosi a Banca Etruria. "Le auguro di dormire sonni tranquilli, e di non sapere mai cos'è il sentimento di odio che è stato scaricato addosso a me e ai miei". La parlamentare dem non risparmia parole dure nei confronti di Luigi Di Maio, definito "ministro del Lavoro nero e della disoccupazione di questo Paese".
Condivido con voi un pensiero personale sulla vicenda di Luigi Di Maio, su suo padre, sulla mia famiglia. pic.twitter.com/4YcmAXQvYT
— maria elena boschi (@meb) November 26, 2018
Di Maio: "Verificherò"
A proposito della vicenda che vede coinvolto il padre, il vicepremier ha detto alla trasmissione Mediaset di voler verificare quanto successo. "Io - ha spiegato - non gestisco direttamente l'azienda. E tra il 2009 e il 2010 non ero socio. A me questa cosa non risulta ma il fatto è grave, verificherò". Oggi, in base a quanto annunciato sul suo profilo Facebook, Luigi Di Maio consegnerà all'inviato de Le Iene, Filippo Roma, tutta la documentazione in merito agli episodi denunciati dall'ex operaio. Nel frattempo, la base del Movimento, almeno sui social, si schiera per la stragrande maggioranza dalla parte del ministro, sostenendo che "la macchina del fango è partita".
RENZI - Non si esime dal commentare l'ex segretario Pd, Matteo Renzi, anche lui tirato in ballo in più occasioni per questioni legate al padre Tiziano. "Emerge una brutta storia sul padre di Luigi Di Maio - afferma nella sua newsletter settimanale -. Una storia fatta di lavoro nero, incidenti sul lavoro, abusi edilizi e condoni (tanto per cambiare)". E aggiunge: "Se Di Maio è un uomo oggi deve chiedere scusa. Secondo voi lo farà? ". Quindi ricorda: "I grillini hanno detto di essere quelli dell'onestà. E hanno fatto tutta la campagna elettorale spargendo odio in quantità industriale e fango sugli avversari e sulla mia famiglia".
TIZIANO RENZI - Quindi è proprio il padre di Renzi, Tiziano, a dire la sua su Facebook. "Chiedo cortesemente di non essere accostato a personaggi come il signor Antonio Di Maio - scrive -. Io non ho mai avuto incidenti sul lavoro in azienda e se si fossero verificati mi sarei preoccupato di curare il ferito nel miglior ospedale, non di nascondere il problema". E aggiunge: "Non ho capannoni abusivi, non ho dipendenti in nero, non dichiaro 88 euro di tasse. Sono agli antipodi dall'esperienza politica missina". Poi sottolinea di aver preso "l'impegno di vendere l'azienda e lasciare le mie attività".
M5S - A Renzi risponde Anna Macina, deputata e capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Commissione Affari costituzionali. L'ex segretario Pd, a suo dire, "sembra avere una sfrenata passione per gli autogol". Perché "inizia dimenticando che le vicende del proprio genitore e del suo fedelissimo Lotti sono distanti anni luce da quella che riguarderebbe il padre del capo politico del MoVimento". Quindi "fa un autogol imbarazzante: Tiziano Renzi e Luca Lotti, a differenza di Antonio Di Maio, sono indagati (il secondo va verso il rinvio a giudizio) e accusati di reati gravi. Si sono occupati di appalti miliardari dello Stato e non hanno collaborato con i magistrati, anzi avrebbero mentito". La Macina aggiunge: "Non dimentichiamoci della presunta appropriazione indebita del cognato di Renzi. Il senatore farebbe meglio a tacere, altrimenti rischia di coprirsi di ridicolo".
SALVINI - "Non fatemi commentare cose o dicerie che riguardano altri, anche su di me ne ho lette di tutti i colori, ma penso che entrambi abbiamo la coscienza a posto". Così il ministro dell'interno Matteo Salvini interpellato a margine di un evento di Poste, rispondendo a chi gli chiede una dischiarazione sulla vicenda di Antonio Di Maio.
LE OPPOSIZIONI - Intanto, i parlamentari del Pd hanno chiesto che il ministro del Lavoro venga "subito" in Parlamento a riferire sul servizio de Le Iene. Da Forza Italia, invece, si leva la voce del deputato Andrea Ruggieri. "Sei il ministro del Lavoro che non ha mai lavorato in vita sua e l'azienda di famiglia tiene lavoratori in nero? - dice nel corso di una diretta Facebook - Dimettiti. Ma non perché te lo chiede l'opposizione, che non lo chiede. Perché lo hai gridato tu per altri, anche innocenti, per anni".