Roma, 5 settembre 2024 – All’indomani dell’intervista-confessione del ministro Gennaro Sangiuliano in lacrime durante alcuni passaggi-chiave (“Chiedo scusa a mia moglie”, Federica Corsini ndr) l'imprenditrice e influencer Maria Rosaria Boccia, mancata consigliera per i Grandi Eventi e ormai ufficialmente amica del cuore del ministro (“Avevamo una relazione sentimentale") torna a raccontare la sua verità su Instagram. E d’altronde nemmeno ieri sera, il botta e risposta a distanza tra i due, ormai ex, era mancato.
“Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice – scrive Boccia in un lungo post –, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il Ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale”.
“Durante questa vicenda – scrive ancora Boccia –, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità. Non sono io a esercitare ricatti o pressioni – prosegue – altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me. Sto difendendo la mia dignità e il mio modo di essere donna. Sono stata ingannata, ma non permetterò che la mia storia venga strumentalizzata dal cinismo, dall’arroganza e dal capriccio di un potere tirannico”.
Nella sua arringa contro tutti: politica e persone vicine al ministro, ce n’è anche per i media: “La stampa – aggiunge Boccia – mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, ‘una che si vuole accreditare’, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e ‘un amore culturale’. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o ‘l’altra persona’, sfruttando un momento strategico per il Paese?”. Si domanda infine Boccia, agitando nuovamente il fantasma di quella terza persona, una donna, tra lei e il ministro.