Di “Presidente” a Roscigno ce n’è uno solo, e si chiama Silvio Berlusconi. Di qui a “I Giardini del Presidente” il passo è breve, e non a caso la Giunta guidata dal sindaco Pino Palmieri è stata la prima in Italia (nella seduta di giovedì) a deliberare la destinazione di un’area già individuata, da intitolare al fondatore di Forza Italia.
Sindaco Palmieri, perché proprio dei giardini?
Perché uno spazio all’aria aperta, secondo noi, ben rappresenta lo “spirito” di Berlusconi, che ha dimostrato di voler bene alla natura, alla bellezza e agli animali. Poi siamo nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e come territorio delle aree interne nulla di meglio può esprimere un simbolo di questo tipo.
Ma come nasce questa idea in un piccolo comune delle aree interne salernitane? Avete battuto tutti sul tempo.
È una iniziativa legittimata dai risultati delle ultime elezioni, che hanno visto Forza Italia raggiungere la percentuale più alta in Campania proprio a Roscigno. Ho condiviso l’idea con i miei consiglieri, che hanno dato l’ok per procedere in tal senso. Non dimentichiamo che originario di Roscigno e suo cittadino onorario è Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato ed esponente di spicco di Forza Italia, che considerava Berlusconi come un padre.
E voi “roscignoli” come lo considerate?
Io credo che vadano sottolineati i tanti successi di un uomo straordinario, le sue capacità. Lo dimostra il successo raggiunto nella sua vita in ogni ambito: non solo nell’imprenditoria ma anche nello sport e nella politica. Qualità che non possono essere disconosciute. Io lo ho ammirato molto anche nella politica estera, e ricordo con grande nostalgia quando fece stringere la mano a Bush a Putin a Pratica di Mare. È stato un uomo di pace, e di uno come lui ci sarà sempre bisogno, ora più che mai.
Eppure, qualcuno non dimentica gli eventi “negativi” della sua vita
Io credo che gli eventi positivi nella vita di Silvio Berlusconi superino di molto gli eventi negativi. Per me personalmente è un eroe, è sceso in campo e ha combattuto. Credo sia stato il politico più tartassato dalle inchieste giudiziarie, ma ha avuto la forza di affrontarle, di superare la marea di critiche che ha ricevuto. Non si è mai arreso, e dopo ogni caduta è tornato a rialzarsi, dimostrandosi per tutta la vita un uomo indomabile. È un messaggio importante soprattutto per noi meridionali che, troppo spesso, tendiamo ad alzare bandiera bianca di fronte alle avversità. Magari avessimo avuto un imprenditore come Berlusconi originario nei nostri territori: sicuramente oggi parleremmo di un’altra storia.
Lei è sindaco di un piccolo comune delle aree interne della Campania, in cosa si potrebbe seguire l’esempio di Berlusconi?
Innovando profondamente il modo di governare il territorio. Lui aveva capito che da soli non si va da nessuna parte, ed io sono un tifoso delle “fusioni”, soprattutto per le piccole comunità. Credo che l’accorpamento di più Comuni sotto l’aspetto amministrativo, con un unico sindaco e un’unica macchina amministrativa, potrebbe essere la strada giusta da seguire per evitare l’oblio.