Roma, 15 giugno 2023 – Da Napoli a Sesto Calende (Va), da Monza a Ventimiglia, fino allo stretto di Messina: impazza ormai in tutto lo Stivale la corsa a intitolare monumenti, piazze, stadi, tratti di piste ciclabili e altre opere, pubbliche o private, alla memoria di Silvio Berlusconi. Attenzione, però: la normativa attualmente in vigore impone che si debbano attendere almeno dieci anni, a partire dalla data del decesso, prima di dedicare qualcosa a una persona.
Un obbligo che può essere derogato per casi eccezionali con una richiesta alla Prefettura, ed è la strada che hanno intrapreso i tanti proponenti, i quali ne hanno già parlato in occasione di consigli comunali, meeting di partito o, più prosaicamente, sui social network.
Le proposte al Nord Al consiglio comunale di Monza, per esempio, è stata presentata la mozione della consigliera Martina Sassoli (ex Forza Italia, ora Gruppo misto), che ha chiesto al prefetto – l’unico, secondo la legge, in grado di autorizzare l’intitolazione prima del termine dei 10 anni – di intitolare lo stadio Brianteo all’ex premier. Berlusconi presiedeva la locale squadra di calcio e ne aveva guidato il cammino verso la massima serie. A Sesto Calende, nel Varesotto, il sindaco Giovanni Buzzi (Forza Italia) vorrebbe ribattezzare una piazza in onore di Berlusconi. A Ventimiglia, l’ex sindaco ed ex militante di Forza Italia Gaetano Scullino, ora in lista civica, ha detto di essere in procinto di sottoporre alla Commissione toponomastica comunale la richiesta di dedicare al Cavaliere un tratto della nuova pista ciclopedonale realizzata sul lungomare.
Le proposte al Centro In questo viaggio ideale da Nord a Sud del Paese, pullulano le proposte anche in alcune città del centro: da una via di Terni (roccaforte di Francesco Maria Ferranti, consigliere più votato con Forza Italia alle elezioni del 2023) a una di Aversa, nel Casertano; da una via di Roscigno (Sa) a una di Rieti. Qui il consigliere di FdI Marco di Andrea ha voluto precisare le motivazioni della richiesta: "Perché Berlusconi ha garantito occupazione a migliaia di lavoratori italiani, tra i quali molti nostri concittadini”. A Napoli il consigliere provinciale forzista Salvatore Guanci e la coordinatrice azzurra Iris Savastano hanno definito “Chiaia o Posillipo, o un quartiere del centro, i luoghi ideali per intitolargli una piazza”.
Al Sud le idee più curiose Il premio per le iniziative più originali va però, a pari merito, a Puglia e Sicilia. Paride Mazzotta, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale in Puglia, ha dichiarato che sarebbe «un atto dovuto» intitolare a Berlusconi “una via in ogni città pugliese”, a partire dai capoluoghi di provincia. A Messina, il comitato ‘Ponte subito’ ha lanciato l’idea di dedicare alla memoria di Berlusconi l’ipotizzato ponte sullo stretto tra Messina e Reggio Calabria, rimasto un sogno irrealizzato per l’ex primo ministro italiano. La proposta è stata subito condivisa anche dalla Lega in Toscana.
A Milano e dintorni Fioccano le proposte – e non poteva essere altrimenti – nella sua città, Milano: in prima fila c’è l’ipotetico stadio - alternativo a San Siro, i cui progetti si rincorrono da anni - che dovrebbe sorgere in un’area degradata di San Donato Milanese. A Segrate, dove Berlusconi costruì Milano 2 e avviò le prime reti tv, il sindaco di centrosinistra e dipendente Mediaset in aspettativa, Paolo Micheli, ha chiesto di individuare un luogo adatto, sostenendo che la città ‘è intrisa della sua storia’. Nel centro di Milano Giampaolo Berni Ferretti, presidente Consulta regionale degli enti locali di Forza Italia, propone di dedicare al Cav i giardini della Guastalla, di fronte al tempio della comunità ebraica milanese, per rimarcare, nelle sue intenzioni, l’amicizia tra Berlusconi e Israele. Riccardo De Corato, ex vicesindaco e ora deputato di Fratelli d’Italia, ha lanciato l’idea di cambiare il nome di via Volturno, la strada del quartiere Isola in cui Berlusconi è cresciuto. Attilio Fontana, presidente leghista della Regione Lombardia, ha sposato la proposta di De Corato e, in alternativa, punta a intitolare all’ex premier il belvedere del palazzo della Regione.
Ma il sindaco Beppe Sala dice no Almeno nella città di Milano, gli entusiasmi sono già stati raffreddati dal primo cittadino Beppe Sala, il quale ha ribadito fermamente che “si può dedicare una strada a una persona solo a dieci anni dalla morte, altrimenti, sull'onda dell'emotività, ci possono essere molte richieste”. E ha aggiunto: “Non abbiamo mai derogato, neppure per il mio amico Umberto Veronesi, che ha salvato migliaia di vite”.