Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Bufale sul web, Grillo contro l'Antitrust: "Nuovi inquisitori"

Il fondatore del M5s contro l'idea del presidente Pitruzzella, agenzie pubbliche contro le 'fake news'

Giovanni Pitruzzella e Beppe Grillo

Giovanni Pitruzzella e Beppe Grillo

Roma, 30 dicembre 2016 - Guerra alle 'bufale' del web, grazie anche a regole fissate da una rete di agenzie pubbliche dei Paesi dell'Unione europea. E' questa la proposta del presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella, che ha scatenato le ire del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. Che tramite il suo blog associa Pitruzzella a Gentiloni e Renzi e li definisce "i nuovi inquisitori del web", smaniosi di avere "un tribunale per controllarlo e condannare chi li sputtana".

Pitruzzella, dal canto suo, ritiene che lo smascheramento delle bufale online sia più efficace se a farlo sono gli Stati stessi. "Ritengo che dobbiamo fissare queste regole e che spetti farlo al settore pubblico", sottolinea infatti, specificando che comunque gli utenti continuerebbero "a usare un Internet libero", ma tutelati da un'entità indipendente dal governo "pronta a intervenire rapidamente se l'interesse pubblico viene minacciato". Prosegue il presidente dell'Antitrust: "La post-verità è uno dei motori del populismo ed è una minaccia per le nostre democrazie".

Ma  Grillo proprio non ci sta: "Vogliono fare un bel tribunale dell'inquisizione, controllato dai partiti di governo, che decida cosa è vero e cosa è falso". Pitruzzella ribatte, ai microfoni di Skytg24: "La mia non è una proposta volta a creare forme di censura, ma a rafforzare la tutela dei diritti nella rete".  

La questione delle bufale e delle notizie false, del resto, non tocca solo l'Europa: anche negli Stati Uniti è da tempo un tema caldissimo, specialmente dopo le vicende legate alle elezioni presidenziali. In Italia il problema esiste ed è stato evidenziato, tra gli altri, dal presidente della Camera Laura Boldrini, da Giorgio Napolitano, dal premier Gentiloni. A loro Grillo risponde: "Il premier fotocopia Gentiloni ieri ha detto che gli strappi nel tessuto sociale del Paese sono causati anche da Internet. Per il sempregrigio Napolitano, 'la politica del click è mistificazione'. Renzi è convinto di aver perso il referendum per colpa del web. I travestiti morali sono abituati alla tv, dove se vai con una scheda elettorale falsa i giornalisti ci credono, ma se lo fate sul web i cittadini ve lo dicono che siete dei cazzari, non prendetevela". E il post si chiude con un avvertimento: "Questo Blog non smetterà mai di scrivere e la Rete non si fermerà con un tribunale. Bloccate un social? Ne fioriranno altri dieci che non riuscirete a controllare".