Sabato 15 Febbraio 2025
REDAZIONE POLITICA

Roberto Benigni: "Voterò sì al referendum". Bufera sui social

Su twitter lo attaccano: "Ma come, non era la Costituzione più bella del mondo?". E Mentana lo difende

Roberto Benigni

Roma, 2 giugno 2016 - Roberto Benigni voterà sì al referendum costituzionale di ottobre. Una presa di posizione di quelle che pesano, perché annunciata dal comico e attore universalmente riconosciuto come cantore della Costituzione, grazie ai suoi show con cui l'ha fatto conoscere a tutti gli italiani. Tanto che più volte Benigni era stato chiamato in causa dalle forze politiche per esprimersi sulla riforma del govero Renzi. Una risposta chiara non era mai arrivata, e lo scorso 3 maggio, ospite alla Noromale di Pisa, diceva"Al referendum costituzionale? Sarei tentato di votare no, proprio per proteggere la nostra meravigliosa Costituzione". Questa volta invece la decisione sembra quella definitiva, a giudicare dalle parole espresse in un'intervista a Repubblica: "Anche se capisco profondamente e rispetto le ragioni di coloro che scelgono il no, voterò sì". Parole che i fan non gradiscono, e sui social mentre #benigni diventa trendtopic si solleva un'ondata di indignati: "Ma come, non era la più bella del mondo?", gli rinfacciano in tanti ricordando le sue stesse parole.

"Io sono affezionato particolarmente alla prima parte, quella dei diritti e dei doveri, che per fortuna nessuno vuole toccare. Ma sulla parte dell'ordinamento dello Stato intervenire si può, anche tenendo conto della fase storica in cui la Costituzione è nata, dopo un periodo di umiliazione del Paese e delle sue istituzioni", ha detto il comico. Ancora: "Anche se capisco profondamente e rispetto le ragioni di coloro che scelgono il no, voterò sì". "Sono trent'anni che sento parlare della necessità di superare il bicameralismo perfetto: niente. Di creare un Senato delle Regioni: niente. Di avere un solo voto di fiducia al governo: niente. Pasticciata? Vero. Scritta male rispetto alla lingua meravigliosa della Costituzione? sottoscrivo. Ma questa riforma ottiene gli obiettivi di cui parliamo da decenni", dice.

Su Twitter l'hashtag #Benigni in poco diventa trendtopic, e il comico diventa bersaglio di un'invettiva a colpi di tweet. "Benigni da piccolo diavolo a piccolo uomo", lo attaccano. Su Facebook in sua difesa interviene il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana, che in un post scrive: "Quelli che Benigni era un grande perché votava no e ora è un fallito che non fa più ridere perché voterà si. Quelli che insultano i talk perché sono il peggio dell'Italia e poi fanno gli esposti perché non li invitano. E così via. Più che la Repubblica Italiana sembra Mondo Convenienza"