Lunedì 9 Settembre 2024
STEFANO CECCHI
Politica

Matteo Renzi e Roberto Benigni, la strana coppia

La nuova sinistra di governo

Combo: Roberto Benigni e Matteo Renzi

Combo: Roberto Benigni e Matteo Renzi

Firenze, 3 giugno 2016 - L’ULTIMA volta che si sono incontrati a Palazzo Chigi l’ha messa sul ridere: «Renzi? Ci ha accolti nudi», disse ironizzando sulle statue che la presidenza del consiglio aveva fatto coprire durante la visita del presidente iraniano Rouhani. Piccoli colpi di spillo, senza voler far male. Come capitava quando Renzi, allora sindaco di Firenze, andava sotto il palco in Santa Croce a sentire le sue letture dantesche e il comico si divertiva a punzecchiarlo: «Com’è che che ogni sera ti siedi più a destra?. Vorrai mica fare il capo del governo?». Battute senza ferocia, di chi vuol ruzzare col politico famoso senza però colpirlo nel profondo «anche se ha affittato Ponte Vecchio a Montezemolo».    IL ROBERTO Benigni che, dopo aver zigzagato fra opinioni diverse, annuncia il suo sì al referendum di ottobre, tutto può fare insomma tranne che stupire. Si nasce incendiari e si muore pompieri, recita un vecchio proverbio. Ed è da tempo che il comico in carriera dai cachet stellari ha spento per strada le torce rivoluzionarie dei personaggi degli inizi, Mario Cioni su tutti, per indossare i panni dell’uomo in perfetta sintonia con la sinistra rosé e istituzionale di Renzi. Che errore pensare i due come poli opposti di un’ipotetica calamita dentro il variegato mondo di centrosinistra. Al contrario. Benigni e Renzi, venendo uno da Vergaio e l’altro da Rignano, hanno formidabili punti di contatto, in un’assonanza goliardica costruita sull’ottimismo proprio della periferia toscana.  Pensateci: anche grazie a ciò, Benigni oggi è un prodigioso ‘rianimatore istituzionale’, come lo definisce Marcello Veneziani. Uno capace di dire che la vita è bella anche in un campo di sterminio, o nell’inferno dantesco; di definire la costituzione italiana ‘la piu bella del mondo’, fino a lodare i dieci comandamenti come l’essenza della bellezza pur non credendo in Dio! Una sorta di ottimismo metastorico che fa il paio con quello di Renzi, l’unico politico ad aver basato su ciò il proprio messaggio politico e la stessa legittimazione a governare fino al punto di sostenere che le difficoltà siano tali solo per i gufi. Da ‘La vita è bella’ a ‘La politica è bella’ il passo è cortissimo.    NON SORPRENDE così che fra i due il rapporto sia sempre stato più che cordiale. Così, mentre uno (Benigni) nelle sue battute lo ha sempre solleticato ma mai graffiato («Io voglio bene a Renzi, l’uomo dei record: il sindaco più giovane, il presidente piu giovane, l’unico a perdere con Bersani»), l’altro (Renzi) non solo lo ha gratificato con la cittadinanza onoraria di Firenze, ma appena qualche settimana fa ha provato pure a fare eleggere il suo manager, Lucio Presta, sindaco pd di Cosenza. Benigni e Renzi, seppur in forme diverse due uomini della sinistra molto più di governo che di lotta. Del tutto naturale, insomma, che oggi il comico premio Oscar inviti pragmaticamente a votare Sì perché la carriera del suo alter ego in politica non si impantani. Solo la sinistra iper borghese, poteva restarci di sasso per questo endorsement, tacciando Benigni di ‘turibolo del potere’. Ma in fondo costoro in politica quando mai hanno visto oltre le loro sciarpe al cachemire?